«Io, padre distrutto
Ma non si va al parco
con il coltello in tasca»

Veniano: parla il papà del giovane ucciso il 16 giugno dopo un banale litigio per uno schizzo d’acqua

Da due settimane, ogni giorno, chi ha voluto bene a Hans Junior Krupe si ferma nel parco per alcuni istanti. Un pensiero, una preghiera davanti a quella panchina. La panchina coperta di fiori, lumini e messaggi, è quella dove il ragazzo, la sera del 16 giugno, si è accasciato dopo essere stato accoltellato. E’ diventata il simbolo del dolore. Quello di una famiglia straziata per aver perso un figlio di 25 anni, dei suoi amici che ogni giorno portano un fiore, accendono un lumino per Junior e di riflesso anche della sofferenza, seppur diversa di un’altra famiglia, quella dell’accoltellatore.

Papà Hans, attraverso “La Provincia”, ringrazia di cuore per quell’affetto che non è mai mancato loro fin dal primo istante della tragedia. «Siamo tornati al parco in questi giorni, molto spesso ci vanno i suoi amici e lasciano fiori e candele. E’ stata per tutti una grande perdita. Noi genitori vogliamo dire un grazie sincero a questi splendidi ragazzi che ci sono stati accanto».

Un gesto altrettanto bello e generoso è quello di un benefattore anonimo che ha voluto aiutare la famiglia a dare l’ultimo saluto a Junior. «Ringraziamo di cuore la persona anonima che con grande generosità ha pagato il funerale di nostro figlio» sono le parole di Hans Senior Krupe. Gli avvocati difensori dell’omicida sostengono agì per legittima difesa o eccesso colposo di legittima difesa, hanno presentato di recente ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere l’attenuazione della misura cautelare in carcere ed ottenere per il loro assistito gli arresti domiciliari. Papà Hans replica:«Non si può togliere la vita ad un ragazzo di venticinque anni. Non si può girare per un parco con un coltello. Non credo sia giusta la concessione degli arresti domiciliari».

L’intervista completa di Laura Attolico su La Provincia di giovedì 4 luglio

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