Limido, false fatture
Maxi frode sull’acciaio

Due uomini indagati in una inchiesta partita da Pavia. Avrebbero consentito un’evasione fiscale su un giro di 8,5 milioni di euro

Ci sono anche due uomini di Limido Comasco e di Fenegrò nell’elenco degli indagati per una maxi frode fiscale che, lunedì scorso, ha portato all’esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Guardia di finanza di Pavia. Nell’elenco degli indagati - ancorché a piede libero - compaiono infatti due uomini di 49 anni, uno di Limido Comasco e Fenegrò. I due, negli anni passati, avrebbero ricoperto il ruolo di amministratori di facciata di una società milanese specializzata nel commercio di materiale ferroso. Secondo l’accusa avrebbero favorito due fratelli italo-svizzeri emettendo una serie di fatture per operazioni inesistenti consentendo così una maxi frode fiscale.

Complessivamente, secondo quanto accertato dalle fiamme gialle, la frode ammonterebbe a oltre 40 milioni di euro. I due comaschi finiti sotto inchiesta sono accusati di aver emesso in totale 8 milioni e mezzo di fatture false.

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