Lurate, morto in montagna
«Non sarai dimenticato»

Dolore degli amici ai funerali di Giulio Ferloni, grande appassionato di sport. Il sacerdote: «Vivrà nel ricordo di tutti noi»

«Ciao caro amico. In tuo nome, noi de Labbracciata, tenteremo nuove avventure». Lo struggente saluto dei compagni di tante traversate a nuoto all’amico, Giulio Ferloni, tragicamente scomparso domenica in un incidente in montagna, in Svizzera.

Una folla commossa ieri per l’addio allo sfortunato escursionista, precipitato in un dirupo durante un’uscita con le ciaspole a Splugen. Aveva 49 anni, era padre di un figlio di dieci anni. Originario di Lurate Caccivio, era residente a Villa Guardia, ma conosciuto in tutto il circondario: ad Appiano Gentile, dove aveva proseguito l’attività di famiglia “Bernardis & Ferloni”, a Villa Guardia dove operava nell’ambito della “Multimedia point” al Centervill e a Olgiate Comasco dove aveva studiato al liceo Terragni e dove aveva fatto parte della Olgiate Nuoto. Grande sportivo (amava la montagna, ma anche il mare e il lago, la bicicletta da corsa e la mountain bike), era trascinante con la sua esuberanza e solarità.

Sembrava così piccola, ieri, la chiesa parrocchiale di Castello davanti all’immensa platea di parenti, amici e conoscenti che l’hanno voluto accompagnare nel suo ultimo viaggio. In tanti si sono stretti a mamma Vilma, a papà Giuseppe, ai fratelli Mauro e Clara e ai suoi familiari per far sentire il calore di una comunità vicina al loro grande dolore e partecipe di una tragedia che da familiare è diventata collettiva tanto la vittima era conosciuta e stimata, così come la sua famiglia. Un uomo molto stimato e rispettato che vivrà nel ricordo di tutti come ha detto il sacerdote nell’omelia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA