«Nicolò, quanta fretta»
Sta benissimo il bebè
nato in casa a Cucciago

Pesa 3,9 chili, poi i controlli di rito in ospedale. Il papà: «Mia moglie si è svegliata con le contrazioni. Ha fatto una doccia, appena uscita lui è venuto alla luce»

Sarà tra i pochissimi che potrà vantare, sulla carta d’identità, un “nato a Cucciago”. Perché il piccolo Nicolò Caspani, 3 chili e 940 grammi, è nato in casa, con la mamma che ha partorito vicino alla doccia. Un travaglio di pochi minuti, con il papà a fare da aiutante, e l’emozione di tutta la famiglia, a partire dalla sorellina Carlotta, due anni e mezzo: subito dopo il parto, ha potuto vedere il fratellino portato un attimo prima dalla cicogna.

Si tratta del secondo nato in casa nell’arco di due giorni e nel raggio di pochi chilometri. Lunedì mattina, a Casnate con Bernate, è stato il turno della piccola Viola Burzese.

«Un parto avventuroso»

Ieri, sempre di mattina, altri vagiti casalinghi sono arrivati da via Leopardi, a Cucciago.

Un inizio giornata decisamente diverso dal solito per la famiglia, a partire dalla mamma, Federica Bernasconi, 37 anni, impiegata commerciale. A raccontare quanto avvenuto, il papà Tiziano Caspani, 36 anni, falegname a Cantù. «Mia moglie era già a termine dal 22. Si è svegliata alle 6.30, dicendo che avvertiva le contrazioni. È andata a fare la doccia. Ma, appena uscita dalla doccia, è stato come essere in sala parto».

«Nel frattempo, sono arrivati i miei suoceri da Guanzate. In pochi minuti - prosegue papà Tiziano - Nicolò è nato. Un parto senz’altro avventuroso, qualcosa di simile a quanto accadeva nei primi del Novecento. L’importante è che sia andato tutto bene». Una mattinata densa di sensazioni anche per la piccola Carlotta. «La sorellina era a casa, ha capito che era un momento particolare, è stata un attimo con i cuginetti, e poi, rientrata, ha potuto salutare velocemente il suo fratellino», dice papà.

Fondamentale l’assistenza data dagli operatori sanitari del 118, arrivati sul posto con l’automedica e l’ambulanza. Nemmeno il tempo di poter entrare in casa che Nicolò era già nato. L’ora ufficiale: le 7.16. Quindi, dopo il taglio del cordone ombelicale, mamma e bimbo sono stati portati all’ospedale Sant’Anna di San Fermo per i controlli di rito.

«Istinto di mamma...»

La nascita, avvenuta a un paio d’anni di distanza dalla sorellina, ha fatto sì che la famiglia non sentisse di frequentare, questa volta, particolari corsi preparto. «Il corso l’avevamo fatto con la bambina - dice il padre - diciamo che le nozioni di base devono essere rimaste. C’è poi una buona dose di istinto di sopravvivenza per il proprio piccolino da parte della madre, che ha avuto il compito principale. E credo che sia stato questo istinto a far sì che andasse tutto bene».

Nell’era della pandemia, gli ingressi negli ospedali sono contingentati e limitati a pochissime eccezioni. Quindi, la famiglia al completo non ha potuto presenziare all’interno della camera dove è stata allettata mamma Federica. Immancabile qualche foto ricordo, anche quella con Nicolò nella culla, bracciale 518, il peso e l’ora della nascita in evidenza, a fianco dei disegnini da bimbo. Fra poco, tornerà a casa. Dove è nato.

Christian Galimberti

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