«Non sono morti per colpa dei farmaci»
I periti della difesa “assolvono” Cazzaniga

Continua il processo a carico del medico di Rovellasca accusato di 15 decessi Il consulente di parte lo difende: «Tutti pazienti con patologie gravissime»

I farmaci somministrati da Leonardo Cazzaniga - il medico di Rovellasca già vice primario del pronto soccorso di Saronno e sotto processo per 15 morti sospette - non sono all’origine della morte dei pazienti. È questa la tesi portata avanti ieri in udienza dalla difesa.

Sul banco dei testimoni, il perito della difesa, Furio Zucco. Il consulente di parte ha fatto una carrellata delle morti sospette in corsia. La tesi del consulente, per l’appunto, è che la somministrazione dei farmaci non abbia causato il decesso dei pazienti. «Antonietta Balzarotti - ha spiegato Zucco - era in condizioni terminali, era una malata che pur non oncologica aveva tutte le caratteristiche della paziente per la quale si sarebbe potuto prevedere la sua presa in carico in una rete di cure palliative. Situazione pregressa molto compromessa. Aveva una patologia in atto, era allettata da un anno. Una malattia con cardiopatia ischemica e la mattina aveva avuto un peggioramento della situazione clinica. Aveva qualche ora di aspettativa di vita. Sarebbe potuta morire in qualunque momento».

Situazioni simili tra i vari pazienti, insomma. Secondo il consulente, in riferimento a un altro degente, «non mi sarei sorpreso se il paziente fosse morto in pochi minuti anche durante il trasporto in ospedale».

L’articolo completo su La Provincia di martedì 9 aprile

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