Olgiate, i boschi della droga
Gli spacciatori filmati da un drone

Un cittadino ha fatto le riprese con il suo velivolo telecomandato

Il take away dello spaccio ripreso dall’alto. Come dire una panoramica, o un’altra angolazione, su un problema di cui tutti parlano e che nessuno riesce a risolvere. Anche se la tecnologia, questa la morale, magari può dare una mano in più.

Una passeggiata nei boschi per provare il drone che riserva s ituazioni inaspettate.

A loro insaputa

Ne sa qualcosa un olgiatese che qualche giorno fa ha deciso di divertirsi sorvolando i boschi di Baragiola con il suo mini velivolo telecomandato. In volo ha scattato immagini nella zona del ponte che scavalca la vecchia linea ferroviaria e che fino a qualche settimana fa era pure controllato da una telecamera.

Dal cielo il drone ha anche scattato alcune immagini: a un certo punto arriva e accosta un furgone bianco. Il conducente non sa che sopra la sua testa svolazza un drone. E non lo sa nemmeno l’uomo che, a pochi metri di distanza, è nascosto dietro il grosso castagno che domina quel tratto di bosco. Probabilmente lo stesso che guida via cellulare le mosse del conducente del furgone.

In direzione opposta transita un’altra auto, che rimane per un attimo nella scena.

Passano pochi secondi e nel bosco si muove qualcosa: è un altro uomo che, con passo veloce e furtivo, raggiunge il furgone e scambia qualcosa con la persona a bordo. I rami degli alberi ancora spogli e senza foglie lasciano intravedere la scena che, per quanto se ne sa, da qualche tempo era finita nel dimenticatoio in quella zona. Se poi si aggiungono strani passaggi serali di persone a piedi lungo la strada che attraversa i boschi sembrerebbe il segnale inequivocabile che il traffico di droga sia ripreso alla grande.

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