Olgiate, stangata sulle rette
della casa di riposo
Proteste e accuse

Le opposizioni attaccano la maggioranza «Con la trasformazione in Fondazione era inevitabile l’aumento dei costi: dovevate avvertire le famiglie»

Sei mesi dopo la trasformazione della casa anziani in Fondazione è scattato il primo aumento delle rette, le minoranze temono sia solo l’inizio.

Il consiglio di amministrazione della Casa di riposo di Olgiate all’unanimità ha deliberato un adeguamento delle rette di due euro al giorno, 730 euro in più all’anno.

«La maggioranza ha sempre sostenuto che non ci sarebbero stati aumenti, se non adeguamenti Istat, invece a sei mesi dalla trasformazione in Fondazione è arrivato il primo rincaro e peraltro non da poco» dichiara il consigliere di minoranza Igor Castelli (Lega Nord).

«Ci viene detto che vigileranno per evitare che ci sia un altro rincaro il prossimo anno, ma non sarà così. Magari non ci sarà nel 2020, perché si sono portati avanti quest’anno avendo incrementato le rette quasi del doppio rispetto al puro adeguamento Istat (1,15 euro), ma sarà l’anno dopo e i seguenti perché è il meccanismo stesso della Fondazione che impone l’autonomia finanziaria. Non essendoci più l’intervento del Comune per ripianare eventuali disavanzi, i maggiori costi saranno scaricati sull’utenza».

La Casa anziani sino a giugno era gestita dalla municipalizzata Tre torri. Castelli aggiunge: «La strada che è stata scelta porterà a progressivi aumenti. Se poi non si avranno significative entrate derivanti da donazioni e dal 5 per mille, quest’ultimo presumo non possa dare un grande gettito, temo che tra qualche decennio si andrà verso il rischio di privatizzazione della struttura».

Il consigliere leghista critica anche l’aumento indifferenziato per gli 82 ospiti (67 di Olgiate e 15 non residenti): «Andava prevista una minima differenza, almeno per dare il segnale di attenzione agli ospiti di Olgiate che con le tasse hanno contribuito a realizzare e sostenere casa anziani».

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