Rete di confine caduta, caso diplomatico
Via la passerella che evitava il lockdown

Accordo con la Svizzera per riparare la ramina finita nel riale Marcetto. Intanto sulla Faloppietta è stato rimosso l’asse sfruttato per evitare il blocco della dogana

Il riale Marcetto è stato messo in sicurezza e non tracimerà più sulla “strada dei frontalieri”, tra Ronago centro e Novazzano, il posto di guardia ticinese e la dogana italiana. Ma il risanamento ha rappresentato un problema transfrontaliero, con riflessi internazionali, ha chiamato in causa enti ed autorità, ha richiesto tempi lunghi e si è concluso proprio nel periodo dell’isolamento e della chiusura ai rapporti di confine.

La dogana di Novazzano-Ronago, infatti, è ancora chiusa mentre è aperto da due settimane il valico di Ponte Faloppia – Crociale Mulini o Ronago bassa, ancorché ad orari limitati.

Intanto, in Val Mulini, si è concentrata l’attenzione sul “ponticello” artigianale della Faloppietta: in territorio ticinese, era poco più di un asse di legno, posato per facilitare gli escursionisti sconfinanti. Poiché forse ha facilitato anche i passanti clandestini che aggirano tra i boschi le frontiere ufficiali chiuse, è stato distrutto e circondato da strisce bianche e rosse. Ma si può passare anche qualche metro più in là, tra le polemiche sui Social per i furbetti che scorrazzano tra i divieti.

(Maria Castelli)

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