Rovellasca, polemica sulle ronde
«Sbagliate e inutili per fermare i ladri»

L’appello del vice presidente dell’associazione nazionale del Controllo del vicinato

«E’ comprensibile la scelta, spesso dettata dall’esasperazione, di chi vuole organizzare delle ronde. Ma secondo noi si tratta di una scelta profondamente sbagliata; l’impegno che portiamo avanti con il progetto del Controllo di vicinato è invece quello di dare una risposta all’insicurezza sociale, che non sia “di pancia”, cercando cioè di sviluppare il senso di comunità».

A parlare è Gianfrancesco Caccia, vice-presidente dell’associazione nazionale del Controllo di vicinato e cofondatore del coordinamento nel 2013.

La storia è nota ai lettori de “La Provincia”. Il ripetersi dei furti e delle intrusioni negli appartamenti hanno indotto alcuni cittadini, sia a Rovellasca sua a Mozzate, a darsi da fare in prima persona tenere lontani i malintenzionate. Organizzando, per l’appunto, delle specie di ronde.

Un’idea non certo inedita ma che rimanda a qualche lustro fa e che sta facendo inevitabilmente molto discutere. In paese, come in diversi altri Comuni della Bassa comasca, ha preso il largo l’iniziativa del Controllo di vicinato alla quale stanno aderendo sempre più famiglie.

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