Saronno, morti in corsia
Arrestato l’ex primario

L’ex responsabile del pronto soccorso Nicola Scoppetta è finito ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento

Sono stati disposti nelle ultime ore gli arresti domiciliari per l’ex primario del Pronto Soccorso di Saronno, Nicola Scoppetta. È accusato di favoreggiamento.

Il Tribunale del Riesame di Milano, infatti, ha accolto il ricorso presentato dal procuratore capo di Busto Arsizio, Gianluigi Fontana, e dal pubblico ministero, titolare del fascicolo dell’inchiesta sulle morti sospette in ospedale a Saronno, Maria Cristina Ria per ottenere gli arresti domiciliari per l’ex primario, difeso dall’avvocato del foro di Milano, Massimo Pellicciotta.

Il legale, raggiunto telefonicamente, ha confermato gli ultimi sviluppi giudiziari, ma ha già promesso battaglia. «A questo punto – ha sottolineato l’avvocato Pellicciotta – aspettiamo le motivazioni, ma di sicuro presenteremo ricorso in Cassazione».

La Procura di Busto Arsizio aveva avanzato la richiesta degli arresti domiciliari al Giudice per le Indagini Preliminari, Luca Labianca, ma il magistrato l’aveva rigettata. Il riesame ha sconfessato la decisione del Gip, accogliendo, invece, le rilevanze fatte emergere dalla Procura di Busto Arsizio. Scoppetta, ora trasferito ad altri incarichi in un ufficio nel Gallaratese, era il “capo” di Leonardo Cazzaniga, il medico del pronto soccorso accusato dell’omicidio di quattro pazienti e in concorso con la sua amante, l’infermiera Laura Taroni, oltre che della morte di Massimo Guerra, marito della donna.

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