Stalker aggredisce addetta alle pulizie
Va a processo per tentato omicidio

Considerato socialmente pericoloso, aveva già cercato di uccidere in passato, era in comunità ad Appiano Gentile La vittima aggredita in auto: ha cercato di strangolarla. Quindi l’ha perseguitata scrivendole

Lui è considerato socialmente pericoloso. E non da oggi. Anche per questo si trovava agli arresti domiciliari in una comunità di Appiano Gentile, nell’estate del 2018.

E, in quella comunità, aveva preso di mira un’addetta alle pulizie. Una donna di cui, diceva, si era invaghito. Ma - secondo l’accusa - con quel modo violento e pericoloso che già gli aveva causato guai con la giustizia in passato. Così pericoloso da arrivare, un pomeriggio di luglio, a mettere le mani al collo della donna.

Ha preso il via, in Tribunale a Como, il processo per tentato omicidio a carico di Giuliano Baratella, 51 anni, originario di Varese, una serie di precedenti penali con, vittime, sempre le donne.

Secondo l’accusa, formalizzata dal pubblico ministero Mariano Fadda, in seguito all’inchiesta della stazione dei carabinieri di Appiano Gentile, il 3 luglio 2018 Giuliano Baratella sarebbe fuggito dalla comunità e avrebbe aggredito la donna che da mesi aveva iniziato a perseguitare (sempre stando alle contestazioni).

L’uomo, stando a quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbe salito a bordo dell’auto della malcapitata e, una volta dentro, l’avrebbe afferrata per il collo. Avrebbe cercato di strangolarla. Le avrebbe fatto sbattere il viso sul volante. Attimi di autentico terrore, durante i quali la donna è riuscita a svincolarsi e a fuggire, abbandonando la sua auto.

Baratella non si sarebbe fatto problemi a mettersi al volante e allontanarsi con la vettura della sua vittima.

I precedenti

Le accuse formalizzate a carico dell’uomo sono di tentato omicidio, violenza privata, furto, ma anche evasione e stalking. Nei mesi precedenti - e successivi - l’aggressione in auto, Baratella avrebbe iniziato a rendere la vita dell’addetta alle pulizie un vero e proprio inferno. Compariva quando lei era impegnata a lavorare, iniziava a farle degli apprezzamenti a detta della donna non sempre piacevoli (anzi), quindi l’avrebbe minacciata, avrebbe minacciato la sua famiglia.

E poi i messaggi: telefonici, ma anche costituiti da lettere scritte a mano, tantissime lettere mandate per posta a casa della donna.

La Procura di Como, e i carabinieri di Appiano Gentile, sono intervenuti per porre fine all’incubo della malcapitata facendo scattare le manette e riportando l’uomo in carcere.

P. Mor.

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