Tennis, lo “sfratto” dell’associazione sportiva diventa un caso. Il gestore chiede i danni al Comune

Olgiate Comasco Svolta nel contenzioso dopo la rescissione anticipata di cinque anni del contratto. La cifra si aggira sui 100mila euro. L’avvocato: «Mai ricevute lamentele, solo la risoluzione»

Tennis club, è battaglia legale. L’Asd Tennis Invictus, che dal 2012 gestisce il centro in via Malvisino, ha citato in giudizio il Comune, con richiesta di danni (50mila euro di mancato guadagno, più altre questioni che porterebbero la cifra ad almeno il doppio) per l’asserita illegittima risoluzione anticipata del contratto in scadenza nel 2027. Il Comune si è costituito in giudizio.

Fallita la mediazione

A luglio il gestore aveva promosso una procedura di mediazione, ma dopo un primo incontro l’amministrazione comunale aveva deciso di non proseguire, confermando la richiesta di lasciare il “Tennis” entro il 14 dicembre. «In dieci anni non c’è un documento del Comune di contestazione di qualunque tipo, mentre ci sono mail rimaste senza risposta in cui il gestore segnalava situazioni da sistemare – dichiara l’avvocato Raffaele Morra che assiste l’Asd Tennis Invictus, di cui è presidente Stefano Gallo – Senza prima esporre lamentele il Comune è passato subito alla risoluzione anticipata del contratto».

Entrando nel merito di tale provvedimento, l’avvocato fa presente: «Le maggiori contestazioni di degrado del centro riguardano il campo 3 in terra rossa riscontrate in un sopralluogo fatto dal Comune a marzo 2021, a centro pseudo chiuso essendo ancora in periodo pandemico e nella stagione in cui i due campi scoperti non sono utilizzati. Quel campo non era usato da sei mesi per cui poteva certamente essere sporco. Andrebbe rifatto, ma l’impresa cui il gestore si è rivolto non ha accettato di eseguire il lavoro perché il campo 3 è adiacente a una zona boschiva comunale abbandonata che sta progressivamente invadendo il terreno di gioco e, facendo costantemente ombra, non permette l’asciugatura del fondo. Ci sono pec del 2019 in cui il gestore chiedeva interventi spettanti al Comune, rimaste senza risposta. Anomalo che il Comune per un anno non abbia contestato al gestore lo stato di incuria e un anno dopo lo indichi come principale motivo di risoluzione del contratto».

Le precisazioni

Riguardo alla contestazione di mancato rispetto degli orari di apertura al pubblico, l’avvocato spiega: «Il Tennis non è un parco pubblico, ma un circolo dove si gioca su prenotazione. Il cancello può anche essere chiuso, ma al centro c’è sempre qualcuno. La persona interessata telefona, se l’area è libera gioca sempre. Il Comune in dieci anni non ha fatto accessi, ne ha poi fatti tre in pochi giorni, il 15, 17 e 20 novembre 2021 in periodo pandemico e quando i due campi in terra battuta non sono utilizzati perché scoperti».

Relativamente all’aumento delle tariffe senza espressa approvazione del Comune, l’avvocato precisa: «L’8 luglio 2021 il gestore aveva comunicato per iscritto le nuove tariffe, dal Comune non c’è stata risposta». Tanta amarezza. «A prescindere dai cinque anni di mancati guadagni e investimenti persi, lasciano l’amaro in bocca la risoluzione in sé e il modo con cui è stata fatta – osserva Gallo – Sulla base del Decreto aiuti la maggior parte dei Comuni ha allungato le convenzioni di due anni, a noi è capitato l’opposto. All’ultima mail del 2021 in cui chiedevamo un aiuto da parte del Comune e un incontro, non abbiamo mai avuto risposta».

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