Un’altra truffa dell’assicurazione fasulla, automobilista beffato. E c’è anche la multa da pagare

Uggiate Trevano Il caso scoperto dalla polizia locale Terre di frontiera. L’appello: «Non fidatevi di chi propone sconti eccessivi su internet»

Truffa sull’assicurazione auto: un altro malcapitato, il primo del 2023, il settimo dal gennaio dell’anno scorso.

Ma la Polizia Locale Terre di Frontiera ha dissezionato e smontato il marchingegno, nel Sud d’Italia ha individuato i responsabili dei raggiri e degli artifici e sarà la Procura a procedere, mentre gli agenti sensibilizzano la popolazione: «Non fidatevi di chi propone su Internet polizze a prezzi stracciati; verificate sul Web i consigli di Ania, l’associazione nazionale delle imprese assicurative e della Federazione; chiedete al Comando: nessun assicuratore vero e serio comunica via WhatsApp e su questa applicazione chiede la trasmissione delle fotocopie di documenti, nè ha un indirizzo di posta elettronica generico, né chiede di pagare con ricarica Postepay o su un Iban postale».

Ricorso al Prefetto

Di più: la tessera di Poste Pay può essere intestata ad un prestanome qualunque. L’assicurato che incappa in un’ assicurazione farlocca va incontro a guai reali, oltre a perdere soldi: nessuno risponderà in caso di incidente, tanto per incominciare e quando si accorgerà della truffa, per farsi annullare la sanzione, dovrà ricorrere al prefetto. Sono pur sempre rogne.

Il fatto è che Internet pullula di offerte in apparenza convenienti e pure convincenti, al di sopra di ogni sospetto, com’è ovvio in ogni tecnica truffaldina per far cascare nel tranello la vittima designata.

Dapprima, l’offerta mirabolante di sconto su quella che sarebbe la tariffa normale. Poi lo scambio di messaggi per WhatsApp che rende credibile la proposta. Poi, la ricarica di Poste Pay per il pagamento, non si prenda il disturbo di un bonifico bancario o di un utilizzo di carta di credito e alla fine, l’amara sorpresa: era una finta assicurazione, non esisteva proprio. C’è chi dice di aver parlato con il presunto assicuratore, ma chissà su quale numero telefonava. C’è chi dice che quel sito di assicurazione temporanea sembrava proprio affidabile, tanto che non ha neppure verificato con Ania e chi è incappato due volte nel raggiro.

Nessuna copertura

Il malcapitato di gennaio 2023 aveva già stipulato un’assicurazione auto per un mese. Gli era andata bene, l’ha rinnovata, ma gli agenti l’hanno beccato: dispongono di un apparecchio che in tempo reale lancia l’allarme quando avvista un’auto priva di assicurazione, la ferma e il caso viene alla luce. L’automobilista era sicuro di essere coperto da assicurazione e, invece, gli agenti gli hanno dimostrato che è stato preso in giro. E per l’automobilista è scattata anche la sanzione per la mancata assicurazione. Oltre al danno, la beffa.

Su delega della magistratura, gli agenti hanno bloccato le utenze telefoniche, i conti correnti postali, i siti Internet e tutti gli strumenti serviti ai lestofanti per far vittime ed intascare soldi senza far fatica e senza farsi vedere.

A volte, senza neanche farsi sentire.

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