Un’azienda comasca per le paratie
Tre anni di lavori, appalto da 13 milioni

Ieri l’apertura delle buste: punteggio migliore al gruppo di cui fa parte Engeco Ora le verifiche e poi la firma del contratto. Il titolare: «Per noi un orgoglio»

Ci sarà anche un’azienda comasca nel gruppo individuato per il completamento della maxi opera bloccata da sette anni, dal 2012 per la precisione.

Ieri a Milano la commissione individuata da Infrastrutture Lombarde per assegnare l’appalto ha comunicato in seduta pubblica i punteggi ottenuti dai tre partecipanti e, poco dopo, è passata a quella economica. Il risultato complessivo più alto è stato ottenuto dall’associazione temporanea di imprese composta da Rossi Renzo Costruzioni (veneziana, ha fatto parte del maxi gruppo di aziende che avevano lavorato al Mose), la Cgx (specializzata in cantieri e interventi portuali, Ranzato (impianti tecnologici) e la comasca Engeco.

Quest’ultima, sede ad Appiano Gentile, si è occupata, tra le altre cose, di ristrutturare palazzi come il Pirellone, il Teatro Sociale e il Balbianello. Engeco incide per circa il 30% all’interno dell’associazione di imprese. «Parliamo di un grosso lavoro - spiega il titolare - e abbiamo partecipato presentando anche proposte migliorative. L’obiettivo è quello di completare l’opera con un lavoro di qualità e nel minor tempo possibile». L’azienda utilizzerà per lo stoccaggio dei materiali la sede di Appiano Gentile, dove ha anche un impianto per il calcestruzzo. «Abbiamo la sede legale ad Appiano Gentile - aggiunge Pini - e in passato l’azienda ha lavorato soprattutto fuori Como, ma negli ultimi periodi anche in città. Per noi poter lavorare a Como è un orgoglio e anche garanzia del fatto che ce la metteremo tutta per risolvere il problema del lungolago».

Le procedure burocratiche che porteranno alla partenza dei lavori non si sono concluse ieri. Dovrà infatti essere formalizzata l’aggiudicazione dell’appalto con tutte le verifiche documentali e, a seguire, si arriverà alla firma del contratto vero e proprio. Un paio di mesi in totale per poi avviare il cantiere all’inizio del prossimo anno. La gara d’appalto prevede, ovviamente, una tempistica molto dettagliata: tre anni di lavori suddivisi in due fasi. La prima da 21 mesi con un cantiere progressivo partendo da Sant’Agostino per arrivare ai giardini a lago e la seconda, per dieci mesi, con cantieri mobili. Tra le prescrizioni imposte su indicazione di Regione Lombardia quella di lavorare il più possibile via lago, trasportando il materiale da Tavernola utilizzando chiatte e non, invece, via terra, creando disagi alla viabilità. Le procedure per arrivare all’appalto erano scattate la scorsa estate.

Ai sopralluoghi obbligatori, lo ricordiamo, si erano presentate dieci aziende e, di queste, tre hanno deciso di presentare l’offerta (oltre al gruppo Rossi Renzo, l’impresa pugliese Doronzo Infrastrutture Marittime e Conscoop, raggruppamento di cento cooperative in tutta Italia). Base d’asta di 13 milioni di euro Iva esclusa (di cui 4 milioni per la manodopera) su cui il gruppo che ha ottenuto il miglior punteggio ha offerto un ribasso del 2,85%. Il bando non prevede varianti in corso d’opera e i paletti per il cantiere, con tanto di rendering, erano già previsti nel progetto di Infrastrutture Lombarde.

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