Ville sequestrate alla criminalità. «Ma ora regna solo il degrado»

Lomazzo Dalla vegetazione incolta sarebbero spuntati anche dei topi. I cittadini chiedono un intervento, il sindaco scrive a Salvini e Molteni

Degrado e tanti problemi nelle tre ville sequestrate in via Parini alle organizzazioni criminali, negli anni 2000, nell’ambito dell’operazione “Infinito”. Nell’ultimo periodo si sono fatte sentire le proteste dei cittadini anche in Comune, che ha scritto a enti e istituzioni ottenendo l’impegno ad attuare a breve degli interventi concreti. Gli abitanti hanno lamentato che dalla vegetazione incolta, che arriva ormai sino alla vicina strada, sarebbero stati persino visti uscire dei topi. L’amministrazione del sindaco Gianni Rusconi ha di recente fatto presente che già dal 2011 il Comune si era reso disponibile, con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, a ottenere l’assegnazione degli immobili in questione per svilupparvi delle attività sociali.

Erano poi emersi alcuni problemi burocratici e tecnici nell’iter avviato; gli immobili in questione sarebbero risultati pure intestati a una società, con la necessità quindi di verificarne gli eventuali debiti, con il rischio di conseguenza che potessero dover essere messi all’asta per pagare i creditori. Potrebbe essere insomma ancora tutta da definire la situazione dell’utilizzo e della proprietà delle tre villette che sono ormai da troppo tempo preda del degrado. Per ovviare ai problemi, a più riprese lamentati dalla cittadinanza, l’amministrazione ha sollecitato tutti gli enti competenti a risolvere la situazione, per evitare che l’ente locale debba trovarsi a dover alla fine emettere un’ordinanza a carico dell’Agenzia, per sanare appunto una situazione di grave degrado che è ormai sotto gli occhi di tutti.

Oltre che all’Agenzia nazionale, il Comune si è rivolto al Ministero dell’Interno, al vicepresidente del consiglio, Matteo Salvini, al sottosegretario Nicola Molteni, alla Prefettura di Como, all’assessore regionale Alessandro Fermi, al dipartimento igiene e sanità pubblica di Ats Insubria e alla Corte d’Appello di Reggio Calabria, misura sezione prevenzione. In questi giorni, pur se nel cuore dell’estate, sono quindi già arrivate delle risposte, con l’impegno degli enti competenti a disporre gli sfalci e gli interventi richiesti. «Quali immobili sequestrati, non erano in alcun modo accessibili per il Comune, neppure per disporre degli sfalci o interventi riguardanti l’igiene urbana, che ormai non sono però più rinviabili - spiega l’assessore all’ambiente Nicola Fusaro – per cercare di sbloccare la situazione, abbiamo quindi inviato nei giorni scorsi una missiva a tutte le autorità competenti, ottenendo già dei riscontri. L’auspico è infine quello di poter anche disporre nel prossimo futuro delle tre villette dove, come Comune, vorremmo prossimamente promuovervi iniziative e attività sociali».

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