Beffa dei bagni sul lungolago eliminati dalla Navigazione

Il caso La Regione: «Servizi previsti nel progetto ma dopo un incontro con il Comune ci fece cambiare». Lo spazio è stato utilizzato per mettere i contatori

Il progetto del nuovo lungolago aveva previsto, all’interno della biglietteria della Navigazione(con annessa sala d’attesa), la realizzazione dei servizi igienici non solo per i dipendenti, ma anche per il pubblico. Un anno fa, da quanto emerge ora, fu la stessa Navigazione, dopo un incontro con il Comune, a comunicare alla Regione di voler collocare, al posto dei bagni per i passeggeri (costretti, fra l’altro ad affrontare code lunghissime per acquistare i biglietti), i contatori di Enel.

Come è andata

Insomma, la mancanza che oggi viene addidata da più parti (albergatori, semplici cittadini, comaschi in attesa dell’aliscafo) come un disservizio importante in una città turistica in realtà è stata una scelta precisa. Dall’assessorato regionale agli Enti locali, che segue in prima persona il cantiere che sta portando avanti Aria (ex Infrastrutture lombarde, società interamente regionale) fanno sapere che «la Navigazione, dopo un incontro col Comune di Como, ha comunicato ad Aria, di volere destinare i servizi della biglietteria ad uso degli esterni ad altra destinazione d’uso (locale tecnico contenente i contatori Enel della Navigazione)». Da quanto si apprende l’incontro, a cui aveva partecipato anche il sindaco Alessandro Rapinese oltre ai tecnici, risale al 13 aprile dello scorso anno. In quel periodo stavano per essere avviati i lavori costruzione della biglietteria. Al termine di quel summit la direzione di esercizio della Navigazione aveva comunicato a Milano il cambio in corsa. Ma come mai Regione ha preso atto della modifica? Dall’assessorato chiariscono che la gestione del servizio non è in capo alla Regione, ma alla Navigazione e per questo motivo gli spazi interni sono stati concordati con loro.

Il risultato è che quello che veniva definito come “wc pubblico” non è mai stato realizzato (ci sono, invece, quelli per i dipendenti che sono però riservati soltanto a loro) e lo spazio è stato utilizzato per posizionare i sei contatori di Enel. Contestualmente, però, non è stato nemmeno ipotizzato di realizzare i bagni per i passeggeri nella seconda costruzione, davanti all’hotel Suisse, che ancora non è stata iniziata, che ospiterà in una parte un vano tecnico e, nell’altra, una seconda sala d’attesa per chi deve imbarcarsi dai pontili verso i giardini. Dalla Regione a riguardo hanno evidenziato che il progetto non prevede bagni pubblici poiché erano stati inseriti nella biglietteria.

Il paradosso dopo 16 anni

Il tema, che visto l’afflusso turistico non è certo secondario, dopo la modifica progettuale è stato derubricato ed è sparito. Una situazione paradossale per un cantiere che arriverà a conclusione sedici anni dopo la prima pietra.

Che siano turisti (migliaia ogni giorno quelli che si mettono pazientemente in coda per fare il biglietto e potrebbero aver bisogno di andare in bagno) o comaschi (sempre in attesa dei mezzi non solo in estate, ma anche in inverno) il problema è lo stesso e un servizio tanto banale quanto essenziale e che interessava tutti è stato accantonato inspiegabilmente. Sono già diverse le segnalazioni di passeggeri (soprattutto comaschi) che si sono imbattuti nel disagio. A fronte di una costruzione nuovissima e in un piano di riqualificazione di decine di milioni di euro ci si aspettava che un servizio, presente in tutte le stazioni turistiche del mondo, ci fosse anche negli spazi della Navigazione.

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