Coda tagliata alla volpe morta
Indignazione in Valle Intelvi

Era stata travolta da un’auto, un uomo ne ha poi preso il trofeo E adesso si cerca di risalire al responsabile

In Valle d’Intelvi c’è chi dà loro da mangiare e chi invece preferisce mutilarle. Sta suscitando profonda indignazione quanto avvenuto nei giorni scorsi. A un bellissimo esemplare di volpe adulta, che era stata investita accidentalmente sulla strada provinciale 13 della Valle d’Intelvi in località Cavaria da un auto di passaggio, qualcuno si è avvicinato all’animale ormai esamime e gli ha tagliato la coda.

Un vero atto di violenza che poteva essere evitato, anche perché non c’era alcuna ragione.

La ricostruzione

La volpe era stata investita all’alba e poi abbandonata sul ciglio della strada. A tagliarle la coda, qualche tempo più tardi, pare sia stato un uomo di passaggio in bicicletta che dopo aver avvistato l’animale le ha tranciato di netto la coda con un coltello.

Un cimelio, un oggetto ornamentale, un capo d’abbigliamento, un gesto di inutile crudeltà? Qualunque fosse la destinazione della coda, sicuramente è stato uno spettacolo raccapricciante vedere quell’animale mutilato della parte più bella e regale del suo corpo .

Un episodio che ha suscitato sdegno e che stride con i tanti episodi raccontati proprio da “La Provincia” con protagonista le volpi. E’ recente la storia di un volpacchiotto che con la sua zampina ha bussato alla porta principale d’ingresso della sede della Croce Rossa a San Fedele in cerca di cibo. Una visita inaspettata , tanto insolita che ha intenerito il volontario di presidio che gli ha fatto fare una merenda dolce e abbondante con una crostata di frutta.

Succede spesso anche in Valle che le volpi arrivino vicino alle abitazioni in cerca di cibo . Il caso più eclatante, lo ricorderete, quella di Guendalina al Pian delle Alpi adottata da Maurizio Moro oggetto anche di un libro da parte della scrittrice Rosa Maria Corti, a Claino con Osteno e a Laglio immortalata mentre divide il pasto con il gatto. Le volpi in Valle ci sono sempre state, del resto. Non esiste un vero censimento , ma spesso si vedono in giro specialmente nelle ore serali sulle strade provinciali fino ai centri abitati. Diverse sono le segnalazioni di attacchi ai pollai nel comprensorio.

Il rapporto

Formalmente la caccia è inserita ufficialmente nel calendario venatorio regionale. Ma di fatto il suo prelievo venatorio non è più praticato. Per risalire agli ultimi cacciatori bisogna andare indietro all’ultimo conflitto bellico.

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