Coronavirus: «La Fase 2
è quella più difficile»

«La relativa libertà che stiamo per guadagnare deve essere governata in funzione della salute di tutti noi, dovremo tutti immaginare uno scambio ragionevole tra la libertà relativa e la salute assoluta», sottolinea il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri,

«La relativa libertà che stiamo per guadagnare deve essere governata in funzione della salute di tutti noi, dovremo tutti immaginare uno scambio ragionevole tra la libertà relativa e la salute assoluta». Lo ha sottolineato il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, nel corso della conferenza stampa di sabato 2 maggio, chiedendo «un’ulteriore responsabilità, da lunedì inizia il secondo tempo di una partita che non sappiamo quanto durerà e come finirà, noi tutti dobbiamo ricordarci i sacrifici fatti e dobbiamo capire che saremo ancora più protagonisti del risultato finale che la partita marcherà. Non abbassiamo la guardia, vi imploro, il virus si diffonde solo con il contagio, non dimentichiamolo mai, cerchiamo di fare di tutto per evitarlo».

«Evitiamo che le previsioni del decreto Speranza abbiano a verificarsi - ha aggiunto -. Il ministro ha emanato un decreto che è un’ulteriore importante risposta alla stagione che ci apprestiamo a vivere, un insieme di regole chiare per affrontare la Fase 2 e assumere tempestivamente le decisioni necessarie. Un pannello di controllo nel quale tutti sanno qual è l’insieme di parametri e indicatori che ci consentiranno di controllare l’andamento del virus e nel caso intervenire».

Il commissario Arcuri ha annunciato che da lunedì i cittadini potranno acquistare le mascherine a 50 centesimi in 50mila punti vendita, da metà maggio i 50mila punti vendita diventeranno 100 mila. «Sulle mascherine nessuno avrà a rimetterci, abbiamo fissato un meccanismo per ristorare i singoli produttori e distributori consapevoli che la salute e la protezione individuale non ha prezzo, su di essa non si specula. Tutti guadagneranno il giusto, né più e né meno. La speculazione è finita - ha ribadito - i cittadini pagheranno un prezzo giusto, speriamo che presto non servirà neanche più la fissazione del prezzo massimo perché domanda e offerta si allineeranno in modo ragionevole».

«Ringrazio le farmacie, parafarmacie, Confcommercio, Federdistribuzione e in particolare la Coop che ha deciso di non chiedere il ristoro ma di mettere sul mercato i dpi al prezzo che abbiamo fissato anche se il loro prezzo di acquisto è stato più alto. Abbiamo cominciato a pensare alle mascherine per bambini, abbiamo già i primi prototipi, le metteremo sul mercato presto e saremo nelle condizioni, alla riapertura delle scuole, di far avere una consapevolezza ai più giovani che aiuterà la ipotizzata riapertura delle scuole».

Arcuri ha infine ricordato che tra 10 giorni inizia la produzione delle mascherine in Italia. «A metà giugno le nostre macchine produrranno 4 milioni di mascherine, a metà luglio 25 milioni, e da fine agosto in poi 35 milioni di mascherine al giorno. Da lunedì distribuiremo una quantità maggiore di dpi, non più e non solo al sistema sanitario e para-sanitario, alle forze dell’ordine ma anche per garantire il funzionamento dei trasporti pubblici locali, i servizi pubblici essenziale e per proteggere anche le donne e gli uomini che popolano le Rsa, spesso purtroppo focolai primari del contagio. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo perché i cittadini possano approvvigionarsi ad un prezzo equo», ha concluso il commissario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA