Erba, nella trincea
che combatte il virus

Al “Fatebenefratelli” la drammatica quotidianità vissuta da medici, infermieri e pazienti. L’appello dell’ospedale per mascherine, visiere, guanti e camici chirurgici. Invito alla donazione e raccolta fondi

La raccolta fondi online prosegue con buoni risultati ma servono con urgenza mascherine, occhiali e visiere protettive, guanti in nitrile senza polvere e camici chirurgici.

L’appello arriva dall’ospedale Fatebenefratelli di Erba, impegnato in prima linea nella lotta al coronavirus: il presidio ospedaliero ospita attualmente 52 pazienti affetti da Covid-19, molti dei quali provengono dai vicini paesi del Lecchese.

Nei giorni scorsi il direttore sanitario Pierpaolo Maggioni ha rivoluzionato l’organizzazione interna per far fronte all’emergenza: tutti i pazienti con Covid-19 sono stati raggruppati nella palazzina A, tutti i pazienti con patologie tradizionali sono stati invece trasferiti nel padiglione B.

Una divisione netta per evitare qualsiasi possibilità di contagio e per distribuire al meglio le forze sul campo. In questa direzione va anche l’allestimento di una tenda per il triage montata dal Lariosoccorso all’esterno del pronto soccorso.

In 52 affetti da Covid-19

Il ricovero di 52 pazienti colpiti dal coronavirus sono moltissimi per un ospedale di piccole dimensioni, che sta cercando in ogni modo di ricavare nuovi posti letto per i pazienti.

Eppure tutti gli operatori - dai medici a coloro che si occupano delle pulizie - stanno dando il massimo: lo dimostrano le fotografie che pubblichiamo su questa pagina, realizzate con grande cautela e sensibilità da un fotografo professionista incaricato dalla Provincia Lombardo-Veneta del Fatebenefratelli.

In futuro le immagini verranno utilizzate nell’ambito di una campagna per ringraziare tutti coloro che stanno combattendo in prima linea all’interno del reparto Covid-19, ma oggi - quando ancora non si vede la luce in fondo al tunnel - sono una testimonianza preziosa per comprendere l’amore, la passione e la fatica che accomuna tutti i medici e gli infermieri chiamati a lavorare senza sosta contro la propagazione del virus. «La situazione sta mettendo a dura prova la struttura ospedaliera - ammettono dal “Fatebenefratelli” - ma tuttavia riusciamo a rispondere alle esigenze del territorio e dell’emergenza, in rete con il sistema sanitario nazionale e sotto il coordinamento regionale. Per il gruppo Fatebenefratelli, che da cinquecento anni assiste i sofferenti seguendo l’insegnamento di San Giovanni di Dio, è un impegno straordinario, vissuto con passione e convinzione: la gratitudine per i collaboratori che assistono i malati è massima».

Pochi giorni fa il superiore provinciale fra Massimo Villa ha avviato una raccolta fondi sulla piattaforma online GoFundMe (https://www.gofundme.com/f/fatebenefratelli-erba-reparto-covid19) che ha toccato quota 95mila euro su un obiettivo finale di 200mila euro.

Le coordinate

Le donazioni si possono effettuare anche con bonifico bancario (Iban: IT 64 G 08329 51270 000000200522, intestato a Provincia Lombardo Veneta Ord. San Giovanni di Dio - Fatebenefratelli).

Ma i soldi non sono sufficienti: «Abbiamo bisogno di mascherine chirurgiche, mascherine di tipo FFP2 e FFP3, occhiali e visiere protettive, guanti in nitrile senza polvere e camici chirurgici. Chiunque può contribuire, lo faccia donandole all’ospedale. Aiutateci a proteggere chi cura».

L’appello è più che comprensibile: i medici e gli infermieri lavorano in prima linea nella guerra al coronavirus e rischiano più di chiunque altro di contrarre il Covid-19 dai pazienti con cui sono in contatto per tutto il giorno e la notte.

Mascherine, guanti e camici sono presidi indispensabili per poter lavorare in sicurezza, ma ottenere questi dispositivi - ormai rari e molto costosi sul mercato tradizionale - è sempre più difficile, perfino per un ospedale.

Senza contare poi i tempi di attesa: una volta ordinati, possono passare anche diversi giorni prima della consegna.

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