Esenzioni mensa
e Isee troppo basse
Dubbi sui frontalieri

Tirano La questione sollevata in consiglio comunale Il precedente delle case popolari: non conformi i requisiti del 50% degli assegnatari di alloggi

Ma siamo certi che l’abbattimento del costo dei pasti della mensa scolastica sia richiesto da persone che ne hanno veramente bisogno? È suonato così il monito che la capogruppo di minoranza consiliare a Tirano, Marilisa Stoppani, ha espresso in consiglio comunale per l’approvazione del piano del diritto allo studio.

Stoppani è partita da una provocazione: «Non è che magari sono i frontalieri che hanno un Isee basso, visto che non dichiarano in Italia, a chiedere l’abbattimento del pasto? È una battuta la mia, ma ci si potrebbe anche “guardar dentro”, perché siamo diventati un po’ tutti furbi».

Parole che hanno innescato il dibattito durante la seduta a palazzo Marinoni.

Le possibili conseguenze

Il consigliere di maggioranza, Andrea Poluzzi, ha preso la palla al balzo e ha aggiunto: «Quella che era una battuta, però, può denotare effettivamente una criticità per quanto riguarda il discorso dell’Isee legato ai frontalieri. Fino a qualche anno fa, magari, questa tentazione di non dichiarare un reddito prodotto all’estero poteva essere maggiore, perché non c’era una collaborazione così stretta fra i vari Stati. Adesso che la Svizzera, forse costretta, collabora maggiormente con l’Italia, abbiamo a disposizione maggiori informazioni e, comunque, si può verificare la presenza di redditi prodotti all’estero, anche se ovviamente il contribuente non è obbligato a dichiararli in Italia».

Poluzzi ha voluto sottolineare come una presentazione di un Isee sbagliato possa portare - e spesso è accaduto - a conseguenze di natura penale, «perché è un falso ideologico e quindi chi ha reso una dichiarazione falsa è soggetto a conseguenze di natura penale - ha aggiunto -. Sarà poi il giudice a valutare se questa dichiarazione falsa abbia portato ad un indebito arricchimento, pagando una retta inferiore a quella che era dovuta».

«Ci conosciamo tutti»

Stoppani ha rincarato: «Tirano non è Milano, ci si conosce un po’ tutti. Allora quando ti si presentano delle domande con Isee che hanno il sentore di non essere corrette, l’amministrazione cosa fa? Segnala, non chiude un occhio, vero? L’amministrazione, come la stessa scuola dell’infanzia, ha l’obbligo, se nutre dubbi, di attivare gli organi competenti per una verifica. È un po’ come successo, ai tempi, per le case popolari. Mi ricordo benissimo che, su dieci controlli effettuati, cinque situazioni non erano conformi: una grossa percentuale il 50 per cento. In questo modo intervieni nella cultura e nel modo di agire della gente affinché non faccia la furba, anche se si tratta di cifre modiche. Vanno eseguiti i controlli e che non rimanga solo una buona intenzione sulla carta».

Dal canto suo Poluzzi ha riferito di aver assistito a casi in cui sono stati fatti i controlli della Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle entrate.

«In alcuni casi magari è stato riscontrato un errore diciamo non voluto, in altri casi è stato differente – ha aggiunto Poluzzi -. Comunque sicuramente gli organi competenti ci sono e posso confermare che i controlli vengono fatti».

Stoppani ha chiesto lumi anche in ordine alla commissione mensa, recentemente istituita, visti «i rimandi non troppo lusinghieri sulla mensa».

L’assessore Camilla Pitino ha risposto che la commissione si è riunita più volte per discutere le varie osservazioni, in particolare per modificare alcuni menù, condivisi con l’Ats. «Non è stato semplice trovare un equilibrio fra genitori e la cooperativa ma alla fine è stata trovata la quadra».

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