«Ingresso in città a pagamento»
La proposta per ridurre il traffico

L’imprenditore Pittorelli: «Un ticket come per l’area C di Milano» - Gli incassi potranno essere utilizzati per la manutenzione delle strade

Como

Istituire un ticket a pagamento per le automobili che entrano in città in determinate fasce orarie. È il «semplice suggerimento» di Mario Pittorelli, presidente delle società italiane di Bianchi Group, azienda del settore delle spedizioni e della logistica, per cercare di risolvere il problema del traffico a Como.

Un’idea che, a Milano, esiste già «per l’accesso all’area C - ricorda Pittorelli - dove si entra con il telepass o appunto pagando un ticket». I soldi incassati, aggiunge, potranno essere reinvestiti «per la sicurezza, la manutenzione delle strade e il miglioramento della viabilità».

Entrare in città senza automobile, ritiene l’esperto del settore trasporti, sarebbe attuabile grazie ai parcheggi (sia quelli esterni, che alla periferia della città), dove si può lasciare l’auto. «C’è l’autosilos dell’ex ospedale Sant’Anna - indica - a Tavernola si può lasciare l’auto e prendere il battello, e si contano numerosi stalli anche a Cernobbio dove si trovava l’hub vaccinale».

Altrimenti, si potrà scegliere di pagare per accedere in «determinate fasce orarie», che, se in futuro il suggerimento dovesse essere accolto, dovranno essere individuate dai tecnici e gli esperti di viabilità in città. Attuare questo, secondo Pittorelli, comporterebbe diversi benefici.

In primis, ovviamente, si assisterebbe a una «riduzione del traffico» lungo le strade cittadine. E questo sarebbe positivo innanzitutto per «gli automobilisti che entrano in città, in quanto risparmierebbero carburante e usura dei mezzi, data la maggior scorrevolezza del traffico». Meno traffico si tradurrebbe poi in «un risparmio di tempo», oltre al fatto che sarebbe più facile trovare parcheggio «e soprattutto diminuirebbe il livello dello stress causato dalle code».

Ovviamente, non tutti sarebbero disposti a mettere mano al portafoglio per entrare in automobile in città. Ma, come indicato, ci sono i parcheggi e poi si potrebbero utilizzare i mezzi pubblici «che, considerato il minor numero di auto in circolazione, saranno più veloci e puntuali».

I fondi guadagnati grazie ai ticket andrebbero nelle casse del Comune. Palazzo Cernezzi, quindi, «con gli incassi che realizzerà - aggiunge - avrà a disposizione soldi da investire in sicurezza, manutenzione strade e nel miglioramento generale della viabilità».

Ma le ricadute positive per la collettività sarebbero anche altre: «Il servizio sanitario nazionale avrà dei risparmi - ipotizza Pittorelli - in quanto proporzionalmente alla riduzione del traffico diminuiranno gli incidenti stradali con relative conseguenze sulle persone».

Inoltre, meno code significa che i cittadini «beneficeranno del minor inquinamento e respireranno meglio, soprattutto bambini e anziani». Infine, «le autorità preposte non dovranno più dedicarsi alla soluzione di un problema che al momento appare insolubile - conclude - e verranno gratificate dalla riconoscenza e dal plauso comune per aver risolto, almeno parzialmente, un problema che incombe sull’intera comunità».

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