Inter: festa scudetto
Invasione in Pinetina

Appiano GentileAlmeno trecento tifosi interisti si sono radunati ieri all’esterno del centro Suning. Lungo il viale dello Sport un via vai incessante di auto con bandiere e il suono di clacson e trombe

Festa doveva essere per lo scudetto e festa è stata. Ridotta nelle dimensioni, ieri pomeriggio alla Pinetina si sono radunati circa trecento tifosi nerazzurri di ogni età, nemmeno tanto rumorosa se si escludono i clacson delle auto, qualche tromba da stadio e la musica a volume contenuto che lanciava tra la folla dall’impianto stero di un’auto con le portiere aperte l’invito ad amare la “pazza Inter”. Invito raccolto in pieno dai tifosi.

Senza eccessi

Una festa per famiglie, verrebbe da dire, senza esagerazioni almeno fino alla serata. Tante mascherine (qualcuna abbassata), timidi e rari abbracci, esultanza contenuta insomma per una festa attesa da anni, prima, e fa giorni poi, ma sbocciata quasi per caso sul campo del Sassuolo quando sembrava rimandata alla prossima di campionato.

Nel pomeriggio le bandiere neroazzurre hanno fatto dentro e fuori dai cassetti. Il vantaggio dell’Atalanta in dieci ha ricacciato in gola l’urlo di gioia; il gol di Berardi lo ha preparato; il rigore a favore della Dea lo ha strozzato un’altra volta; l’errore dal dischetto di Muriel lo ha lanciato in cielo. Definitivamente.

Poi tutti alla Pinetina, o se si preferisce Suning training Center (Memory of Angelo Moratti), dove alla chetichella è arrivato anche un mega scudetto artigianale, il numero 19. Lo ha portato una delegazione dell’Inter club di Garbagnate Milanese.

Nel frattempo le auto continuavano a passare lungo viale dello Sport, finestrini abbassati per mostrare bandiere e sciarpe: un giro attorno alla rotonda di fronte all’ingresso del centro e poi il ritorno verso un’altra meta. Ad ogni incrocio il saluto dei clacson.

Con il passare dei minuti il popolo interista fuori si è fatto più numeroso. Le auto in sosta hanno affollato la via Ordenata e i dintorni del centro.

I tifosi sono arrivati da Appiano Gentile a piedi in bici e in Apecar debitamente imbandierato per l’occasione; ma anche dal resto del Comasco, dalla provincia di Varese e dal Milanese.

Le foto ricordo

Poi in attesa dietro le transenne nella speranza che si facesse vivo qualche giocatore, circostanza smentita dagli addetti alla reception. Qui non c’è nessuno, mentre i tifosi di dicevano certi della presenza di Conte.

Così, senza autografi o selfie con i campioni, si sono dovuti accontentare di una foto ricordo con la scritta Suning sullo sfondo mentre uno scambio di bandiere e sciarpe dava il senso di appartenenza a chi aveva improvvisato l’uscita e si era presentato all’appuntamento senza dotazioni neroazzurre.

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