La luce dell’Avis per San Gerardo
Urna aperta, ma niente pellegrini

Olgiate Comasco: L’apertura anticipata decisa da monsignor Gaio per invocare l’intercessione

Il cero dell’Avis Olgiate acceso davanti all’urna di San Gerardo in Monza, aperta in anticipo per invocare l’intercessione del Santo contro l’epidemia di coronavirus.

Il parroco della chiesa monzese di San Gerardo, monsignor Massimo Gaio, ha aperto l’urna del Santo guaritore. Una breve, ma intensa cerimonia culminata con una benedizione per proteggere la popolazione contro la pandemia, impartita con la santa reliquia, un pezzettino di osso del corpo del Santo.

«In questo momento di difficoltà vogliamo invocare San Gerardo – ha detto don Massimo – Ti imploriamo di intercedere, come hai già fatto anche in passato, per le guarigioni e soprattutto per le consolazioni. Ascolta la nostra preghiera».

Preghiera cui si sono idealmente uniti i parrocchiani di Olgiate Comasco, profondamente devoti a San Gerardo dei Tintori che venerano dal 1207. Devozione che si rinnova ogni anno, il 25 aprile, con un pellegrinaggio alla chiesa di San Gerardo in Monza dove è conservata l’urna del Santo. Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, il pellegrinaggio non si svolgerà. Dal 1207, questa sarà la terza volta che non si terrà: fu sospeso in occasione delle due guerre mondiali e stavolta per la pandemia in corso.

In anticipo

La devozione degli olgiatesi però non si ferma, tanto che gli avisini hanno anticipato la tradizione di accendere un cero sotto l’urna di San Gerardo, che dall’altro ieri splende ancora più luminoso del solito per tenere viva la speranza dell’intercessione del Santo contro il nuovo morbo.

«Ai piedi della scaletta che sale all’urna di San Gerardo c’è un piedistallo in bronzo che fu fatto realizzare dall’Avis Olgiate nel 1975 e dove, tutti gli anni in occasione del pellegrinaggio a Monza, è tradizione portare un omaggio floreale e accendere un cero – spiega Matteo Livio, presidente dell’Avis Olgiate – Fino a una decina di anni fa erano i camminatori dell’Avis a occuparsene, in seguito è diventata consuetudine provvedervi qualche giorno prima».

Quest’anno è stato acceso, eccezionalmente, con largo anticipo per chiedere l’intercessione del Santo guaritore contro il coronavirus, come nel 1207 già liberò Olgiate da un’altra epidemia.

«Non potendo andarci personalmente – aggiunge Livio - il nostro volontario, Piergiorgio Bianchi, ha chiesto a monsignor Gaio di accendere il cero per noi e lui, gentilmente, ha accolto la nostra richiesta».

Un gesto di devozione e speranza condiviso dai parrocchiani olgiatesi come la benedizione impartita con l’urna del Santo.

«È tradizione collegare San Gerardo alla guarigione di morbi di vario genere – dichiara monsignor Marco Folladori, prevosto olgiatese – A Olgiate sono contenti di questo gesto di fede e devozione. Adesso celebriamo la Settimana Santa poi, a ridosso del 25 aprile, vedremo di valorizzare anche la devozione a San Gerardo – anticipa il prevosto - Organizzeremo qualche momento particolare legato alla chiesa di San Gerardo».

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