L’ex sindaco di Lomazzo:
«Io sono innocente»

Valeria Benzoni: «Quando ho sentito la parola “condanna”, mi si è fermato il cuore. Ma in appello verrò assolta»

«Quando in tribunale ho sentito la parola “condanna” mi si è come fermato il cuore, ho visto tutto buio e sono scoppiata a piangere. A ripensarci, mi sono sentita come Will Coyote quando nei cartoni animati precipita in un burrone; non vorrei che qualcuno potesse pensare che pecco di presunzione, ma sia io che l’ingegner Ceruti siamo del tutto innocenti e estranei ai fatti di cui ci si accusa».

Cerca di sdrammatizzare, ma ribadisce con forza la propria innocenza l’ex sindaco Valeria Benzoni (che attualmente siede sui banchi dell’opposizione). L’ex primo cittadino, assieme al tecnico comunale, l’ingegnere Guido Ceruti, dopo aver in precedenza ottenuto una parziale archiviazione, sono stati condannati per concussione a 4 anni e mezzo di pena e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici dal giudice Massimo Mercaldo.

Concussione

L’accusa in sostanza mossa all’ex primo cittadino e all’ex responsabile dell’ufficio tecnico è quella di aver fatto pressioni per ridurre in maniera significativa la volumetria destinata ad area commerciale, aumentando la parte residenziale, allo scopo di ottenere spazi utili all’insediamento della onlus società cooperativa Sole, che si occupa del supporto e della riabilitazione di bambini affetti da encefalopatie.

«Il giudice che aveva in precedenza istruito il processo aveva già chiesto l’archiviazione, la stessa proposta era stava avanzata dai due pubblici ministeri che si sono poi occupati della vicenda – prosegue Benzoni – ho sempre creduto nella giustizia e continuerò a farlo: ero certa d’essere assolta proprio perché non ho commesso alcun reato, nonostante quel che è accaduto, ritengo che in appello verrà riconosciuto che le accuse non sono affatto veritiere. Intanto, io continuerò a camminare per Lomazzo a testa alta, proprio perché non ho nulla di cui rimproverarmi. Devo anzi dire che a spingermi a superare i momenti molto difficili che ho vissuto dopo il verdetto, sono stati i tanti attestati di solidarietà che ho ricevuto a tutti i livelli: amministratori, amici anche dall’estero e semplici cittadini. A farmi riflettere è stato poi un messaggio che oltre a incoraggiarmi a andare avanti , sottolineava che sono purtroppo vicende come queste che finiscono per allontanare i cittadini dall’impegnarsi in prima persona in politica».

«Credo nella giustizia»

L’ex amministratore esprime vicinanza al coimputato: «L’ingegner Ceruti, che per quasi 30 anni, si è occupato dell’ufficio tecnico del Comune di Lomazzo proprio non meritava di andare in pensione finendo ingiustamente coinvolto in una vicenda in cui, come me, non ha fatto nulla di sbagliato».

L’ex sindaco spiega di non provare rabbia verso chi ritiene le abbia rivolto delle accuse ingiuste, che hanno poi portato alla sua condanna in primo grado: «Per chi mi ha accusato di reati che non ho mai commesso provo soltanto una grande tristezza – conclude l’ ex amministratore – è stata certamente dura e la notte dopo la sentenza non ho chiuso occhio: se avessi fatto una rapina a mano armata, da incensurata, penso che la pena sarebbe stata più lieve ma, come ho detto, sono certa che presto la verità verrà fuori. Vorrei ringraziare infine i miei famigliari, gli amici e tutti coloro che in queste ore mi hanno fatto capire di poter contare sempre sul loro affetto e sostegno».

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