Lungolago, problemi con i parapetti: senza questi passeggiata vietata ai pedoni. Sertori: «Ce la faremo per Pasqua»

Paratie Nel tratto fra Sant’Agostino e la darsena aiuole incomplete e nessuna protezione a lago. Il sindaco: «Così è pericoloso». L’assessore regionale: norme rispettate, ma barriera provvisoria

Con la sola eccezione delle due aiuole (una quadrata e una, più grande, tonda) e della pista ciclabile (che verrà realizzata dal Comune nelle prossime settimane) la parte di lungolago tra Sant’Agostino e la darsena è stata completata. Ma la riapertura, prevista per Pasqua, dipende dalla soluzione del problema dei parapetti. Al momento, infatti, non è stata posizionata alcuna protezione verso il lago e, secondo le normative, non è obbligatoria, ma senza i parapetti - provvisori - è quasi impossibile ipotizzare il via libera ai pedoni sulla passeggiata su cui si sta lavorando da quindici anni.

Sono in corso incontri tra Comune e Regione e, da Milano, filtra ottimismo sulla riapertura del primo pezzo per Pasqua.

C’è ottimismo

«Sono in attesa di sapere da parte della Regione come intende risolvere la questione dei parapetti» spiega il sindaco Alessandro Rapinese. Il primo cittadino chiarisce ulteriormente la situazione: «Riaprire senza, con tutte le persone che transitano in quella zona sarebbe a mio avviso pericoloso. Comunque ho fiducia in Regione Lombardia e nel fatto che trovi un sistema per riaprire garantendo la sicurezza dei comaschi. Con l’assessore Sertori il rapporto è buono e si troverà una soluzione».

Dal canto l’assessore regionale a Montagna ed Enti locali, che sta seguendo il cantiere paratie dal 2018, Massimo Sertori assicura che la Regione interverrà anche sulla questione parapetti, per il momento in modo provvisorio. «Non c’è una normativa che prevede che ci debba essere il parapetto - dice Sertori - ma, viste le richieste del Comune di Como, stiamo cercando una soluzione provvisoria. I parapetti storici, infatti, non sono a norma e non sono nemmeno sufficienti a coprire l’intera passeggiata e, quindi, dovranno essere ordinati». I tempi per le riproduzioni dei vecchi timoni, che dovranno essere in ferro e non più in ghisa, non saranno brevi. Anzi. Per questo non si può certamente pensare di tenere chiusa la passeggiata fino alla consegna di quelli definitivi. «Stiamo vagliando più opzioni provvisorie - aggiunge Sertori - insieme con la direzione lavori e sottoporremo le diverse soluzioni anche al sindaco. A me piacerebbe molto se riuscissimo ad aprire il primo tratto per Pasqua. Il cantiere è completo e adesso risolveremo anche la questione dei parapetti».

Il secondo pezzo

Per la riapertura del tratto tra la darsena e piazza Cavour ci vorrà, invece, un mese in più del previsto e si arriverà quindi a maggio. Il problema è legato all’approvvigionamento dei materiali. «Abbiamo delle forniture in arrivo anche da Kiev - conclude Sertori - e si prosegue man mano che verranno effettuate le consegne, dal porfido alla biglietteria».

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