Mensa, mancano ancora 100mila euro
A Mariano rischiano l’esclusione 16 bimbi

Il Comune lancia l’assalto finale per ridurre a zero le famiglie di studenti non in regola

A luglio erano 147, a novembre 41 , oggi 16. Sono i bambini che rischiano l’esclusione dalla mensa secondo il diktat «niente pasto ai figli dei morosi» lanciato in estate dalla giunta Alberti.

Un giro di vite efficace tant’è che il buco nel bilancio sul capitolo dedicato alla refezione scolastica è stato ridimensionato del 30 per cento, abbassandosi a 100 mila euro di mancati incassi. Così ora il Comune lancia l’assalto finale per ridurre a zero le famiglie non in regola con il pagamento dei bollettini.

Due settimane per regolarizzare

Dal 13 gennaio scatterà la sospensione del pasto , un nuovo regime imposto dall’amministrazione dopo aver incontrato a una a una le famiglie che avevano maturato un debito sul servizio negli ultimi due anni scolastici, facendo conteggiare all’ente 139 mila euro di passivo in estate.

Sette di loro non si sono presentati al colloquio, una ha ritirato il figlio, altri sono stati indirizzati ai servizi sociali. Per i rimanenti 16 restano due alternative: versare una parte del dovuto con la Befana o riportare a casa il figlio a pranzo.

«La giunta darà attuazione al provvedimento con l’ufficio competente che assumerà ogni azione necessaria qualora il bambino non venisse riportato a casa nel momento mensa» ha confermato l’assessore all’Istruzione, Loredana Testini nel consiglio comunale dell’Antivigilia incalzata da un’interrogazione delle minoranze.

«Il lavoro è stato fatto per non colpire in maniera indiscriminata tutti coloro che non avevano pagato il servizio. Tant’è che a valle degli incontri con le famiglie ci troviamo con 16 bambini a rischio, un numero che si riduce ogni giorno». Parole sposate dal sindaco Giovanni Alberti. «Forse le persone in questa grande difficoltà non lo erano. Forse avevano bisogno di una scossa rispetto al pagamento tant’è che più di cento persone sono rientrate del debito - ha commentato il leghista - Ci dimentichiamo del rispetto di chi con fatica e sacrificio paga il pasto ai loro figli. La tutela e uguaglianza sociale non si fa coi buoni pasto della mensa».

L’opposizione: «Ingiusto»

Ma le opposizioni non si arrendono a questa visione.

«Ritiriamo la spazzatura a chi non paga la Tari ma escludiamo i minori dalla mensa se le famiglie sono indietro con i pagamenti. Basta questa immagine per dare il metro dell’ingiustizia insita nel provvedimento - ha replicato Simone Conti (capogruppo di Mariano 2.0) - . E i numeri che abbiamo sentito spostano poco i ragionamenti sulla questione che è un tema prima etico che contabile. Apprezzo il lavoro svolto dall’ assessore per incontrare le famiglie, ma contesto il metodo di usare il ragazzo come strumento di pressione sui genitori per chiedere il pagamento: non è una misura strutturale».

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