Mense a Como, grande incertezza
Doppi turni e caccia a spazi esterni

Sopralluoghi per verificare la congruità degli spazi con le norme anti Covid Sembra scongiurato il rischio schiscetta. Alle superiori panini venduti ai piani

Sono in corso dei sopralluoghi nei refettori delle scuole per scongiurare la schiscetta in classe. Il Comune ha convocato i dirigenti scolastici e insieme al provveditorato sta verificando spazi e strutture in vista del ritorno degli alunni in classe e in particolare nelle mense per il pranzo. Non sembra per ora in città esserci la necessità di trovare altri locali, ma è certo che in tutti i gradi e anche all’infanzia occorrerà fare più turni.

«Da noi il servizio di refezione è garantito – dice Valentina Grohovaz, preside dell’istituto comprensivo Como centro città – Gli alunni insomma potranno consumare il pranzo nei refettori e non in classe, una possibilità prevista dalla linee guida ministeriali. E’ vero che dovremo gestire il momento con tempi diversi, per esempio con un doppio turno all’infanzia invece che un turno unico».

Tutti i bambini insieme a mangiare contemporaneamente in alcune scuole materne sarebbero troppi. «Comune e provveditorato hanno effettuato le verifiche – spiega Daniela De Fazio, preside delle scuole di Rebbio – e anche da noi non c’è l’esigenza di trovare altri locali oltre alle consuete mense. Abbiamo fatto le prove, metro alla mano. Per garantire il distanziamento tra i bambini abbiamo sistemato i tavoli in maniera diversa, dovremmo anche evitare ove possibile il doppio turno». Doppio turno che per motivi di capienza è già presente però in tante scuole, soprattutto in provincia.

«Ci vorranno comunque molti accorgimenti – dice Simona Convenga, preside a Prestino – servirà spesso il doppio turno, l’impegno sarà molto maggiore, per la pulizia e la gestione degli accessi. Per garantire il distanziamento c’è l’impegno ad acquistare anche più tavoli».

«Da noi i sopralluoghi sono ancora in corso – dice Sonia Lulli, preside dell’istituto comprensivo Como Nord – ma abbiamo molti spazi da sfruttare, non siamo una scuola sovraffollata. Al contrario in provincia, per esempio a Corrido, è possibile che la scuola debba chiedere aiuto a Comune e parrocchia per garantire la mensa». Sentita l’assessore alle politiche educative Alessandra Bonduri conferma che i sopralluoghi sono in corso e che per ora non sono emerse particolari criticità, si riserva però di rendicontare solo alla fine delle ispezioni.

Alle superiori invece la situazione mense dovrebbe essere meno pressante. Gli istituti superiori non hanno più cucine e refettori, ci sono soltanto bar, per panini e piatti pronti. «Confermo – dice Roberto Peverelli, dirigente del Setificio – dunque studieremo al massimo intervalli scaglionati e consegna dei panini direttamente ai piani».

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