Nicole, la lotta alla malattia negli Usa Folletti e case di Natale per aiutarla

CANTÙ Già raccolti 180 mila euro per sostenere i costi della seconda operazione

Se tanto è stato raccolto grazie alla generosità di molti, canturini e non, tanta strada resta ancora da percorrere. È una solidarietà nell’ordine delle decine e decine di migliaia di euro, quella per la piccola Nicole Barile, che deve ancora tuttavia percorrere all’incirca la metà del percorso, per arrivare a coprire i costi del secondo intervento chirurgico negli Stati Uniti.

A breve, la partenza per l’America. La piccola, tre anni, viene fermata per strada, riconosciuta da tanti. C’è chi si emoziona nel vederla. Lei, di solito, è serena, tranquilla. In famiglia, le hanno già insegnato a come affrontare una situazione delicata. «Lei è tranquilla perché noi siamo abbastanza tranquilli - dice la mamma di Nicole, Sabrina D’Amato - Basta non farle pesare questa situazione».

Non mancano le iniziative previste per aiutare Nicole. Il 5 dicembre, la pizzata al Boeucc di via Ariberto. “Fai ri-volare Nicole”, iscrizioni entro martedì telefonando ai numeri 031.7073001 e 380.1093306, contributo di 20 euro a persona. Diversi i punti vendita dove si possono acquistare i folletti e le casettine di Acma Alleanza Contro le Malformazioni Degli Arti, nata per aiutare oggi Nicole, domani altri bambini che avranno bisogno di particolari e costose cure mediche. Come la stessa sede della onlus Acma, in via Rossini 3, dalle 15.30 alle 20.30. E svariate attività: l’elenco completo sulla pagina Facebook di Acma. Tra queste, a citarne tre a caso, Caffè Clochard di via Torre, Viganò Edoardo & Figli di via Tagliamento, Naturhouse di via Milano.

L’intervento sarà all’istituto Paley, in Florida. «E’ stato posticipato a causa dell’uragano Dorian - continua mamma Sabrina - il 9 dicembre sarà il giorno dei preparativi, l’11 l’intervento vero e proprio. Nicole intanto dice a tutti che deve andare a togliere il tutore e la scarpina provvisoria. Si tratta di allungare l’arto di circa 13 centimetri, per arrivare a togliere la discrepanza e affrontare la vita quotidiana». Si passerà anche da un terzo intervento, sempre con alcuni mesi di degenza. Intanto: un passo alla volta.

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