Passaggi a livello, c’è una data
Tra due settimane scatta il caos

Il nuovo sistema di sicurezza, che raddoppia i tempi di attesa, scatterà da sabato 26 - Corsa contro il tempo per trovare una soluzione. Unica chance l’incontro che si terrà a Roma

È iniziato il conto alla rovescia per l’entrata in funzione del nuovo sistema di controllo dei passaggi a livello che avrà, come conseguenza, quella di creare pesanti ripercussioni sulla viabilità cittadina.

Il 26 settembre, un sabato, se nel frattempo non si saranno trovate soluzioni alternative o quantomeno non si sarà ottenuta una proroga dei tempi, la città dovrà iniziare a convivere con code e traffico superiori a quelli che già quotidianamente caratterizzano la convalle e, in particolare, il tratto di viale Battisti-viale Cattaneo-viale Lecco. Una zona già congestionata visto che dagli studi effettuati emerge che, attualmente, in viale Cattaneo i veicoli in transito nelle ore più calde del mattino (tra le 7.30 e le 9.30) e della sera (dalle 17.30 alle 19.30) non vanno mai al di sotto di quota seicento ogni trenta minuti.

E lo stesso vale per il tratto di viale Battisti, che la sera arriva, tra le 18.30 e le 19, a sfiorare gli 850 veicoli in transito. Numeri elevati, tra l’altro, anche per quanto riguarda i pedoni, che Palazzo Cernezzi ha messo nero su bianco nella lettera di diffida inviata a Ferrovienord nelle scorse settimane. In particolare al passaggio a livello di piazza Del Popolo passano nei giorni feriali (tra le 7.30 e le 9.30) 1.255 perdoni, 327 in via Perti, 1.172 in viale Battisti. E ancora rispettivamente 2.037, 281 e 1.62 nei festivi tra e le 14.30 e le 16.30.

Anche loro dovranno aspettare fino a 2 minuti e 45 secondi con le sbarre abbassate, il doppio di quanto accade ora e con la tentazione, per molti, di non rispettare il divieto e di passare sotto (come già, del resto, accade a Borghi, dove da sempre i tempi di attesa sono lunghi poiché, a volte, il passaggio a livello resta abbassato in attesa del treno che va nella direzione opposta a quello appena giunto in stazione).

Il sindaco Mario Landriscina e l’assessore ai Lavori pubblici Pierangelo Gervasoni hanno a più riprese lanciato l’allarme e incontrato l’assessore regionale Claudia Terzi e i vertici di Ferrovienord oltre ad aver chiesto l’intervento del prefetto. Dall’ultimo faccia a faccia è partita la richiesta della convocazione di un incontro al ministero dei Trasporti, su cui sta lavorando la deputata del Pd Chiara Braga. Ancora non sono state fissate date, ma verrà convocato sicuramente prima della data “x”. La strada sembra molto stretta anche perché l’ultima parola è in capo all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie che già ad agosto aveva escluso a qualsiasi possibilità di deroga come pure il possibile utilizzo, solo nel tratto fino a Borghi, di due macchinisti.

A Roma l’obiettivo è quello di ottenere una proroga dei termini entro cui far scattare il nuovo sistema, in modo tale da verificare, avendo a disposizione un lasso dei tempo più congruo, la possibilità di soluzioni alternative che garantiscano il rispetto dei requisiti di sicurezza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA