Rapina nella notte ai giardini
Sorpresi dalla polizia, tre arresti

Le vittime sono due ventenni milanesi che si trovavano con amici - Uno dei fermati era stato sorpreso poco prima a prendere a sassate i treni

Como

Due ragazzi di 19 anni e un terzo, presunto complice di 27 sono stati arrestati l’altra sera attorno a mezzanotte ai giardini a lago, in Largo Mafalda di Savoia, con l’accusa di rapina aggravata in concorso.

Il più grande dei tre - Traoré M., cittadino di nazionalità maliana - aveva già dato del filo da torcere nel corso della giornata: in tarda mattinata si era presentato alla biglietteria della stazione ferroviaria di Como Lago pretendendo del denaro, salvo poi - all’ovvio diniego degli addetti - accanirsi a sassate contro i vagoni di un convoglio in attesa in stazione. Poco più tardi, nel pomeriggio, aveva fatto irruzione in un bar di via Cadorna anche in questo caso pretendendo denaro e chiedendo da bere.

Più grave il reato di cui si sarebbe macchiato a ridosso della mezzanotte: la polizia è intervenuta su segnalazione di due ventenni di Solaro, che si trovavano ai giardini con alcuni amici quando Traoré - assieme ai suoi complici Idris O., residente a Schignano e Said F., residente a Como, entrambi diciannovenni - li ha avvicinati chiedendo loro prima una sigaretta poi del denaro. Con fare sempre più minaccioso, i tre avrebbero preso a spintonare le loro vittime, inducendo una delle due a mettere mano al portafoglio.

C’erano 80 euro, di cui Traoré e i suoi complici si sarebbero subito impossessati, salvo poi litigare tra loro strappandosi, letteralmente, le banconote dalle mani. Pochi istanti dopo, per fortuna, in largo Mafalda di Savoia c’erano già le volanti: per immobilizzare i tre rapinatori, piuttosto aggressivi anche nei confronti degli agenti, è servito ben più di un equipaggio. Da segnalare che al momento dell’arresto Idris O. aveva con sé un monopattino elettrico “Iwat road” modello R9 di cui non è stato in grado di giustificare il possesso. Si sarebbe limitato a sostenere che si trattava di un monopattino prestatogli da un amico, del quale però neppure ha saputo citare il nome.

Peraltro risulta che poco prima avesse domandato ad alcuni passanti se ne conoscessero il funzionamento, rendendo se possibile ancora più plausibile il sospetto che si trattasse di un monopattino di provenienza illecita. I tre ragazzi sono stati trasferiti al Bassone, in attesa dell’interrogatorio di convalida del fermo.

Il monopattino è in questura a disposizione di chi dovesse essere in grado di certificarne la titolarità. Il numero di telaio è WB36 V181 0179 453.

© RIPRODUZIONE RISERVATA