Sette minuti di violenza. Poi un passante li ha divisi: ma ormai era troppo tardi

La dinamica dell’omicidio Una telecamera ha ripreso alcuni momenti dell’aggressione a Yuri Urizio, aggredito e ucciso in zona Navigli a Milano

Sette minuti. Tanto è durata l’aggressione a Yuri. Sette minuti è un tempo interminabile. Soprattutto se la vittima non riesce a difendersi. E se il suo aggressore gli è sopra con tutto il peso. E lo colpisce. E gli mette le mani al collo per strangolarlo. Sette minuti: tanto dura la registrazione della telecamera comunale che, soltanto a tratti, ha ripreso l’omicidio di Yuri Urizio, il giovane cameriere comasco aggredito e ucciso nella notte tra martedì e mercoledì in via Gorizia a Milano, in zona darsena.

Sono le relazioni della polizia a raccontare l’agonia del ragazzo, picchiato brutalmente per motivi che ancora non sono chiari. Stando al racconto del suo aggressore, sarebbe stata proprio la vittima il primo a cominciare. Ad aggredirlo con una pietra usata per colpirlo al volto. E poi colpito con un pugno. Ma di questa versione, nelle immagini delle telecamere, non vi è alcuna traccia. Anzi.

Ma eccola la sequenza immortalata nelle immagini del sistema di videosorveglianza comunale attraverso una telecamera a 360 gradi, che quindi non riprende un punto fisso.

Ore 3.51

In via Gorizia, all’altezza dell’incrocio con Alzaia Naviglio Pavese, si vede Yuri, l’aggressore, Cubaa Bilel, e una donna. I tre sembrano intenti a chiacchierare e dalla visione delle immagini non emergono elementi per pensare a una lite. Né, tantomeno, che possa far immaginare a un epilogo tanto drammatico.

Ore 3.52

Dopo un giro a 360 gradi, la telecamera torna a inquadrare il punto dove c’era il terzetto. Ma la scena è totalmente cambiata. Si scorge la donna che si sta allontanando con passo tranquillo. Dietro di lei l’aggressore e Yuri lottano per terra. Una lotta impari, però. Perché le immagini mostrano Bilel che prima colpisce Urizio e poi lo afferra per il colo e inizia a strangolarlo.

Ore 3.55

Si vede l’arrivo di una persona. Un testimone impegnato a chiamare la polizia, per lanciare l’allarme e chiedere i soccorsi. Quindi lo si vede avvicinarsi ai due che, ancora, sono a terra con l’aggressore sopra la vittima.

Ore 3.59

Arriva la volante della polizia. Bilel interrompe l’aggressione pochi istanti prima, per l’intervento del testimone che prova a dividere i due contendenti. Yuri resta a terra. Privo di conoscenza. Ma respira ancora, raccontano gli agenti intervenuti.

A questo punto la telecamera gira ancora e non riprende l’attimo in cui uno dei poliziotti inizia a praticare il massaggio cardiaco: Yuri è andato in arresto. L’altro poliziotto ammanetta l’aggressore e lo carica in auto. Dopo poco ecco arrivare l’ambulanza. Ma, ormai, è troppo tardi.

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