Uffici pubblici alla De Cristoforis
Raggiunta l’intesa con il ministero

Attesa la firma dell’accordo tra Difesa e Agenzia del demanio: svolta vicina. Ospiterà le sedi di alcuni enti che oggi pagano affitti molti alti, a partire dalla Prefettura

A volte ritornano. L’idea di realizzare una “cittadella degli uffici pubblici” all’ex caserma De Cristoforis riprende corpo e nel giro di un paio di mesi dovrebbe arrivare la svolta tanto attesa.

Sparita dalle cronache, l’idea di trasferire in piazzale Monte Santo le sedi di alcuni enti che oggi pagano affitti molto alti per gli spazi in altre zone della città non è in realtà stata accantonata, tutt’altro: l’Agenzia del demanio è pronta a firmare un protocollo d’intesa con il ministero della Difesa, che ha in consegna il bene, documento che ridisegnerà il destino di tre caserme italiane, e nell’elenco figura anche lo spazio comasco. La firma è attesa a breve e a quel punto, ottenuto il via libera del dicastero, sarà lo stesso Demanio a partire con un progetto destinato a cambiare completamente la destinazione dell’immenso compendio

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L’obiettivo è lo stesso tratteggiato ormai cinque anni fa, vale a dire la nascita di un polo degli uffici pubblici, attraverso una riqualificazione e riorganizzazione degli spazi esistenti. Operazione che permetterebbe al contempo a Roma di liberarsi dalla zavorra dei canoni di locazione versati annualmente per le sedi di alcuni enti pubblici. Quali? Di sicuro la Prefettura, che è destinata a lasciare il prestigioso ma costosissimo immobile di via Volta, pieno centro storico, per spostarsi appunto alla De Cristoforis. Ma nel primo elenco - al momento parziale, potrebbe allungarsi - figurano anche l’Agenzia delle entrate (sede attuale in via Cavallotti), l’Archivio di Stato (via Briantea), la Commissione tributaria (via Italia Libera) e la Direzione del lavoro (via Bellinzona). Abbandonata, salvo sorprese, l’idea di spostare anche la Questura: resterà in viale Roosevelt, visto che l’edificio è già di proprietà statale.

Area da ripensare

Ovviamente è presto per parlare di dettagli del progetto, verrà effettuata anzitutto una ricognizione per valutare se c’è un interesse al trasferimento nella De Cristoforis anche da parte di altri enti. E bisognerà valutare, di concerto con l’Amministrazione comunale, tutti gli aspetti legati alla viabilità e alla sosta, poiché nell’ex caserma potrebbero lavorare circa 400 persone, con l’aggiunta degli utenti. In passato si era parlato anche della possibilità di spostare nell’ex caserma gli archivi del Comune, ipotesi che andrà valutata con attenzione. E a proposito di archivi, quelli dell’Esercito - parliamo di documenti per un totale di 7 chilometri di carta - oggi custoditi proprio alla De Cristoforis verranno spostati in una caserma in Piemonte, già individuata. Il ministero della Difesa ha poi dato l’ok a dismettere la caserma, da tempo quasi inutilizzata.

Maxi operazione

Capitolo fondi: si parla di un risparmio per le casse pubbliche di due milioni di euro l’anno, visto che non si pagheranno più gli affitti a terzi per le attuali sedi, e di un’operazione - compresi naturalmente i lavori di conversione - dal valore complessivo stimato in 25 milioni. Già nel 2018 l’Agenzia del demanio aveva stanziato due milioni e mezzo per la progettazione e aveva affidato un incarico per la verifica della vulnerabilità sismica della caserma.

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