Architetti Droulers: «A casa
nella bellezza, il lago ispira»

Salone del Mobile Nathalie e Virginie, sorelle gemelle laureate al Politecnico e alla Parsons School of Design di New York sono progettiste internazionali

Bellezza è la parola chiave che abita i progetti e gli allestimenti di Nathalie e Virginie Droulers, con studio a Milano. La loro estetica, improntata alla raffinatezza, nella costante ricerca della giusta sintesi con i materiali, fa “sentire a casa” da Cannes a Cortina, da Londra a Milano e New York: una casa italiana, ben riconoscibile, che valorizza il lavoro artigiano, l’heritage artistico, la cultura. Alla domanda posta dal Salone: where design evolves (dove evolve il design)?, il lavoro di Nathalie (laurea al Politecnico di Milano) e Virginie Droulers (laurea alla Parsons School of Design di New York) risponde, a giudizio di chi scrive, con la fedeltà a un’idea di armonia senza tempo.

Nathalie e Virginie Droulers, siete sorelle gemelle. Come vi dividete i compiti nel vostro studio? E come fate sintesi?

Abbiamo unito le energie dopo percorsi differenti sapendo che avremmo potuto contare sulla fiducia reciproca. Io e Nathalie siamo complementari, entrambi siamo ideatrici del mood e dell’immagine, Nathalie si occupa di realizzazione, ricerca e dettagli costruttivi, mentre io mi occupo più della parte di decoro. Il nostro è un lavoro di squadra dall’inizio del progetto fino alla fine.

Dai vostri progetti si ha la sensazione che l’obiettivo sia sempre quello di “sentirsi a casa”, come si intitola il vostro libro del 2013 (Electa). Che cosa significa arredare in modo “sartoriale”, su “Misura” o “Bespoke” come titolava Marie Claire Maison nel 2020?

Alla base di ogni nostro progetto c’è la volontà di rendere felice chi abita la casa. Cerchiamo di creare spazi da vivere che rispecchiano e rispettano la personalità dei padroni di casa, dando forma a progetti diversissimi per ispirazione, linguaggio e vocazione. Ogni spazio è studiato e modellato a partire dal nostro gusto e interpretato secondo la nostra attitudine a creare ambienti accoglienti in cui respirare armonia ed eleganza.

Avete firmato progetti in tanti Paesi, ma anche sul lago di Como. Che cosa portate di Lake Como nella vostra sensibilità e nei vostri lavori?

L’amore per la bellezza e il valore dell’ospitalità, trasmessi da nostra madre e da nostra nonna che hanno seguito con tanto amore e dedizione la decorazione di Villa d’Este finché era della famiglia, uniti alla predilezione per l’artigianalità e per le maestranze del Made in Italy. Il lago è colore, delicatezza, romanticismo ma anche malinconia. Trasmettere tutto questo nell’interiors ci viene naturale.

Il Salone del Mobile porta il focus su cucina e bagno, non soltanto gli spazi più intimi, ma anche i più sensibili ai temi ecologici. Quanto conta per voi il valore della eco sostenibilità?

Siamo giustamente attente a questi nuovi materiali eco-sostenibili ma per noi è sempre importante il concetto di artigianalità.

Rifiniture, decorazioni, materiali sono aspetti precisi della vostra progettualità. Che cosa significa, all’estero, portare il know how del nostro Paese?

Materiali e dettagli definiscono spazi e luoghi senza tempo, dando vita a progetti contemporanei anche quando raccontano forme e linee ispirate al passato. Arredi e complementi realizzati su misura – prodotti rigorosamente da artigiani e aziende italiane – o selezionati dopo lunghe ricerche in gallerie, aste, fiere e negozi.

Sempre di più il design per interni fa riferimento all’Intelligenza Artificiale, sul piano progettuale. Ma questo significa un po’ allontanarsi dalla dimensione artigianale: i grandi designer / progettisti di interni della tradizione italiana erano legati a doppio filo alle botteghe artigiane. E oggi? C’è il rischio di perdere quel legame?

Sicuramente il mondo dell’intelligenza artificiale è molto interessante e si sta sviluppando in maniera molto veloce ma noi ci consideriamo ancora un po’ “della vecchia scuola” ma probabilmente in un prossimo futuro -senza esagerare- sarà interessante inserirla nel nostro “modus lavorandi”.

Come sono le vostre case? Come le avete arredate?

Ecco qui rientra la dualità delle gemelle! Nathalie è più essenziale e minimale mentre io sono assolutamente all’opposto: ricca e decorativa. Le nostre case rispecchiano assolutamente queste due diverse nature che ci contraddistinguono.

Il vostro legame con Cantù e con il distretto brianzolo del legno-arredo…

Siamo legatissime a Cantù e dintorni sia da un punto di vista artigianale, sia per il fatto che tanti nostri collaboratori in ufficio arrivano da quelle zone.

Infine: il Salone del Mobile, quanto è strategico per voi?

Siamo sempre alla ricerca di nuovi materiali ed arredi per i nostri progetti. Il Salone del mobile è da sempre fonte di grande ispirazione e ci da la possibilità di entrare in contatto con nuovi interessanti fornitori. Quindi, viva il Salone del Mobile!

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