Economia / Como cintura
Domenica 09 Novembre 2025
Canepa, è il momento della protesta. «Epilogo drammatico e inaspettato»
La crisi Produzione sospesa e presto l’assemblea per organizzare la mobilitazione. Entro fine anno la cessazione dell’attività aziendale, poi la newco con un terzo dei dipendenti
San Fermo della Battaglia
La notizia della richiesta di liquidazione di Canepa, la storica azienda tessile di San Fermo, ha colto le rappresentanze sindacali di sorpresa, soprattutto considerando il percorso che era stato delineato nei precedenti incontri. Per Filctem Cgil, Femca Cisl dei Laghi e Uiltec Uil Insubria resta la grande preoccupazione per le gravi ripercussioni sociali che questa decisione produrrà e per il disagio che andrà a colpire i lavoratori e l’intero tessuto della comunità.
La roadmap
In questo momento si stanno valutando le azioni da intraprendere, prime tra tutte un’assemblea con i 150 lavoratori impiegati nell’azienda tessile. Per due terzi di loro si prevede il termine del lavoro con l’avvio della procedura di liquidazione perché è sì prevista un’acquisizione da parte di un’altra realtà del settore, ma si prevede manterrà l’occupazione solo per 50 degli attuali dipendenti, senza che sia stato specificato di quale settore e quali mansioni saranno privilegiate.
Il Consiglio di amministrazione di ha infatti convocato nei giorni scorsi l’Assemblea straordinaria «per deliberare la messa in liquidazione con esercizio provvisorio». Una scelta, spiegano dall’azienda, «determinata dal perdurante negativo andamento dei risultati economici in un quadro generale di mercato molto critico». La società precisa inoltre di aver prospettato ai sindacati «la possibilità di mantenere una continuità aziendale attraverso una Newco, il cui controllo sarebbe acquisito da un primario operatore del settore e nella quale far confluire il ramo aziendale della Canepa comprensivo di un perimetro di risorse economicamente sostenibile». L’obiettivo sarebbe quello di «assicurare una ordinata transizione verso la Newco», ma al momento non sono stati forniti dettagli sui profili professionali interessati.
L’incontro con i rappresentanti sindacali, svoltosi giovedì, ha dunque sancito un nuovo capitolo nella travagliata vicenda di Canepa, che intende cessare l’attività entro dicembre 2025.
Per Filctem Cgil, Femca Cisl dei Laghi e Uiltec Uil Insubria si tratta di «un epilogo drammatico, giunto dopo mesi di confronti e rassicurazioni». Solo pochi giorni fa, infatti, era stato sottoscritto al Ministero l’accordo per la cassa integrazione per crisi fino a marzo 2026. Ora, invece, la prospettiva cambia radicalmente. «Eravamo consapevoli delle difficoltà – avevano già dichiarato Cinzia Francescucci, Marco Felli, Serena Gargiulo – ma non immaginavamo una chiusura così repentina».
L’epilogo
L’epilogo negativo arriva dopo un lungo percorso di risanamento avviato nel 2021, quando era stato siglato l’accordo di ricapitalizzazione e rifinanziamento con Invitalia, che detiene il 30% del capitale, e con il fondo Muzinich, titolare del restante 70%. L’obiettivo, allora, era quello di rilanciare la tessitura comasca dopo l’uscita dal concordato preventivo. Ma i segnali di ripresa non si sono consolidati: i fondi hanno deciso di rinunciare al salvataggio dell’azienda a fronte di una perdita del 15% del fatturato rispetto al 2024, pari a circa 3,5 milioni di euro al settembre 2025. I sindacati hanno sospeso la produzione e stanno per convocare un’assemblea straordinaria per decidere le prossime azioni.
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