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Sorpresa nella moda
Torna la cravatta (al femminile)

Buone notizie dalle passerelle milanesi (e non solo) per un accessorio da sempre legato al made in Como. Dior, Prada, Emporio Armani, perché tutto ritorna, specie nella moda: «Ma serve qualità, nel disegno e nel tessuto»

Una notizia positiva ai tempi del Coronavirus per il tessile comasco. Almeno per alleggerire i toni, vale la pena segnalare il ritorno a sorpresa della cravatta al femminile. La si è vista nelle recenti passerelle milanesi da Prada e da Emporio Armani. E qualche giorno fa, a Parigi, nel manifesto femminista messo in scena da Maria Grazia Chiuri per Dior.

La stilista italiana, direttrice creativa della storica maison parigina, si è ispirata ai look “ideologizzati” degli anni ‘70 vestendo le sue modelle con giacca e cravatta. Sullo sfondo frasi luminose e illuminanti come «le donne alzano la posta in gioco» dell’artista Claire Fontaine, dietro il cui nome si cela un collettivo femminista fondato nel 2004. Nella fashion week milanese il nodo è stato sdoganato invece da Prada come espressione del nuovo glamour femminile, con tailleur completati da gonne fatte di frange libere sulle gambe. E da Emporio Armani, adottata come Ascot sopra la camicia bianca. Presto per dire se il recupero di questo accessorio da sempre legato all’immagine del made in Como si affermerà come tendenza. «Vedere la cravatta nelle collezioni donna è un segnale importante per il settore, la conferma che possono passare intere generazioni, epoche storiche, rivoluzioni sociali, ma i grandi classici dell’eleganza non spariranno mai», spiega Matteo Saldarini, direttore Divisione uomo di Mantero. «In ambito maschile la speranza è quella di puntare anche sui giovanissimi, sembra che il nodo stia trovando nuovi ammiratori all’interno della cosiddetta generazione Z... Amata oppure odiata, la cravatta continua comunque a contare su numerosi estimatori. A Mantero viene chiesto un prodotto di altissima qualità nel disegno, nel tessuto e nella manifattura. È ormai fondamentale proporre uno stile classico moderno e rivisitato che abbracci e metta d’accordo differenti generazioni». Stefano Cau aggiunge: «Non mi meraviglia rivedere la cravatta al collo delle signore. Il nostro servizio su misura è richiesto anche da molte compagne di importanti clienti del nord Europa. Certo in trame e fantasie diverse, più divertenti e colorate». Anche per Elisabetta Curioni, direttrice Polo Ratti Studio, tutto torna, nella moda. «Vedremo riemergere la cravatta solo sul vestito di donne forti, indipendenti, ribelli alle regole convenzionali. Commercialmente, una piccola nicchia di mercato. Piuttosto si rifà strada il foulard annodato stile bandana sui capelli. Sfoggiato sempre dalla modelle di Dior e, in versione hippy, da Charlotte di Monaco (imitatissima icona) nel front row della sfilata di Saint Laurent. Le interpretazioni sono varie si può portare anche come una pashmina, legato alla borsa o al collo».

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