Il nodo pret-à-porter made in Como. E la cravatta è sempre perfetta

L’iniziativa Il brevetto di Lino Frigerio di Cantù per aiutare ad indossarla in modo impeccabile. «Prototipi in legno, progetto da industrializzare»

“Una cravatta ben annodata è il primo passo serio nella vita”. La celebre frase, pronunciata nel 1891 da Oscar Wilde, massimo rappresentante dell’estetismo nell’Inghilterra dell’800, vale ancora oggi.

Quando si indossa una cravatta, si deve sapere dove mettere le mani per non fare un nodo sbagliato, lento o fatto male. Una regola d’oro che vale soprattutto per i personaggi pubblici. Vedi Sergio Mattarella, preso di mira dalla Litizzetto per il nodo sempre “storto”.

Negli anni sono stati scritti decine e decine di manuali che, con tanto di disegni e schemi precisi, insegnano in pochi passaggi a ottenere un perfetto laccio al collo: da dandy super raffinato.

Ma c’è sempre chi, nonostante i libri e i tutorial, non riesce a superare la prova con profitto. È a questo target, più numeroso di quanto si pensi, che Lino Frigerio ha dedicato il suo accessorio “salva etichetta”. E del resto nonostante la crisi dell’abbigliamento formale maschile, accelerata dalla diffusione dello smart working, la cravatta resta l’accessorio che per definizione è cifra di eleganza. Tanto è vero che, più volte, quanti ne hanno cantato il tramonto, sono stati poi costretti a ricredersi.

«Si tratta di un contenitore dotato nella par

te retrostante di una “canotta” in cui si può infilare la cravatta facendo solo attenzione che le due pale siano della stessa altezza a un dito dalla cintura, e siano strette al punto giusto in modo che regalino un po’ di movimento, ma al contempo non si allentino» spiega.

Frigerio, canturino, 72 anni si è fatto venire quest’idea qualche anno fa, dopo essere andato in pensione. Alle sue spalle una carriera da grafico e tipografo che gli ha permesso di sviluppare un certo gusto estetico.

L’intuizione

«Guardando la televisione mi hanno colpito i tanti volti noti con il fatidico nastro di stoffa mal annodato, così con un amico imprenditore abbiamo realizzato una serie di nodi in legno, dei prototipi artigianali. Abbiamo brevettato il progetto pensando che venisse acquisito e industrializzato da qualche azienda del settore. Purtroppo, causa forse la crisi dell’accessorio principe del guardaroba maschile, finora non ci sono stati contatti interessanti, ma non perdiamo la speranza. Questo “nodo” pret-à-porter può essere realizzato anche in materiali preziosi: vetro, ceramica, metallo. Ed è versatile: può servire per la cravatta, ma anche per Ascot, foulard e sciarpe».

Si tratta insomma di un provvidenziale oggetto da indossare con piacere, un ulteriore affermazione di individualità.

«Sì perché la cravatta rimane la spia attraverso cui far trasparire il proprio stile - ribadisce con enfasi Frigerio- L’unico indumento che consente all’uomo di sbizzarrirsi, per questo continuerà ad avere i più disparati estimatori e fruitori sfidando chi dice che è un ornamento da bandire a causa dell’innalzamento della temperatura su tutto il pianeta per abbassare la temperatura corporea e risparmiare energia».

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