La Svizzera riapre tutto
Bar e ristoranti,
ora anche al chiuso

Il via libera del Consiglio federale, cade l’obbligo dello smart working: riprende il pendolarismo sul Ticino dei lavoratori frontalieri

Nel giorno in cui la Confederazione ha quantificato i costi sino ad oggi sostenuti per fronteggiare la pandemia (40 miliardi di franchi, 15 dei quali stanziati nei primi dieci mesi dello scorso anno), il Governo di Berna ha dato il via libera a riaperture su larga scala, ben più di quelle sottoposte al vaglio dei Cantoni lo scorso 12 maggio.

Ristoranti e bar

La prima conferma riguarda ristoranti e bar, che da lunedì potranno riaprire anche gli spazi interni senza più limitazioni di orari e con le terrazze che potranno ospitare non più 4, ma 6 commensali per tavolo.

Notizia questa attesa in Ticino da circa un migliaio di frontalieri, considerato che con l’apertura delle sole terrazze dal 19 aprile, un ristorante su tre aveva proseguito la chiusura forzata in vigore dal 22 dicembre.

L’altra importante novità, che riguarda sempre da vicino i nostri lavoratori, è legata allo smart working, che da obbligo viene derubricato a raccomandazione per le aziende che faranno i test una volta alla settimana.

Il secondo importante tema di giornata è invece legato a manifestazioni e grandi eventi. Dal 1° giugno saranno consentite cinque manifestazioni pilota per cantone con un massimo di 1000 persone all’esterno e 600 all’interno (il Ticino ne ha già individuate 3). Dal 1° luglio si passerà a 3 mila spettatori all’interno e 5 mila all’aperto. Tutto questo con tanto di “scudo protettivo”, che permetterà di pianificare eventi pubblici anche a fronte di una situazione epidemiologica in divenire. Questo in virtù del fatto Confederazione e Cantoni parteciperanno ai costi non coperti delle manifestazioni che eventualmente verranno annullate a fronte di un peggioramento della situazione legata ai contagi.

Grandi eventi

L’ultimo step per i grandi eventi è fissato per il 1° luglio, con il ministro Alain Berset che ha confermato il fatto che “se riapriremo i grandi eventi con il certificato Covid, si potranno riaprire anche le discoteche”. Berna ha però frenato circa lo stop all’utilizzo della mascherina all’aperto.

«Al momento se non è possibile mantenere le distanze bisognerà continuare a indossarle come prevede l’Ufficio federale di Sanità pubblica», ha aggiunto il ministro Berset, annunciando per l’11 giugno una nuova proposta con ulteriori allentamenti da sottoporre al vaglio dei Cantoni. Lo stesso Alain Berset ha confermato che «se rimaniamo concentrati, la fine della pandemia si avvicina».

Le decisioni assunte da Berna sono subito rimbalzate in Canton Ticino, dove Massimo Suter - presidente di GastroTicino e vicepresidente di GastroSuisse - non ha rinunciato ad una nota polemica: «C’è la speranza che questa sia la volta buona e che si possa finalmente voltare pagina, anche se risulta essere di difficile comprensione il fatto di dover riaprire nuovamente il lunedì, sacrificando l’ennesimo fine settimana sull’altare di un non ben definito protocollo sanitario. Ora vogliamo lavorare».

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