La viscosa comasca punta sugli scarti del cotone. E non abbatte alberi

Tessile Monvania di Grandate orienta la produzione sull’uso del cotton linter, anziché sulla polpa di cellulosa. L’amministratore delegato Matteo Livio: «Strategia più sostenibile e filati di maggiore pregio»

Preparano la viscosa destinata alle tessiture senza abbattere gli alberi, ne ottengono filati di migliore qualità senza aumentare i costi: Monvania, azienda comasca con sede principale a Grandate che si occupa della nobilitazione dei filati di viscosa, dopo aver adottato il cotton liner per la propria attività ha avviato una campagna di comunicazione per promuoverlo ai diversi anelli della filiera, fino ai brand che acquisteranno i tessuti e ai consumatori finali che sceglieranno i prodotti.

Il cotton linter è una materia prima alternativa alla polpa di legno da cui si ricava cellulosa necessaria per ottenere i fili di viscosa. Invece di provenire dagli alberi abbattuti come la polpa di legno, deriva dagli scarti della coltivazione del cotone. Il paradosso, e la ragione che ha convinto Monvania a promuovere il cotton linter, è che la viscosa ottenuta dalla polpa di legno può avere una certificazione ambientale specifica e piuttosto diffusa, la Fsc, che garantisce la ripiantumazione forestale in seguito agli abbattimenti, mentre la viscosa ottenuta dal cotton linter non può avere questa certificazione perché per produrla non viene intaccata alcuna risorsa naturale, ma anzi si ricicla uno scarto.

«Tra le due alternative, il cotton linter garantisce i risultati migliori, è di gran lunga la più rispettosa dell’ambiente e l’unica completamente sostenibile», spiega l’azienda in un flyer informativo preparato per i clienti. L’ultima novità in questo frangente è che la CanopyStyle, società specializzata in audit, ha attribuito a Jilin, il fornitore di cotton linter di Monvania, una “maglietta verde” a significare il minimo impatto ambientale. Pur non trattandosi di una vera e propria certificazione, è un riconoscimento dell’appartenenza del prodotto a un sistema di economia circolare.

«Il cotton linter è migliore della polpa di legno anche se ancora poco riconosciuto e impiegato - spiega Luca Livio, responsabile commerciale - Abbiamo voluto lanciare una campagna di comunicazione mirata su questo prodotto per farlo conoscere».

Monvania, che ad oggi è tra i principali produttori di cotton linter in Italia, acquista entrambe le materie prime. Ha scelto di privilegiare il cotton linter rispetto alla polpa di legno sia per il rispetto dell’ambiente, sia per i risultati migliori che offre anche sul piano qualitativo e tecnico: il filo è più bianco e leggermente più gonfio dello standard, più facile da tingere, più lucente, più piacevole al tatto. Quando invece acquista filati da polpa di legno, viene chiesta ai fornitori la certificazione Fsc per il controllo della filiera.

Il prodotto

«L’acquirente finale difficilmente riconosce la differenza tra i due filati, ma solo uno è realmente sostenibile - dice Matteo Livio, amministratore dell’azienda - Il nostro intento è far arrivare questo messaggio a tutti i livelli, compresi i brand della moda e i consumatori finali, perché abbiano la consapevolezza del plus ecologico che stanno scegliendo.

I vantaggi che offre il cotton linter sono molteplici per il sistema produttivo della viscosa. Ha una finitura facilmente purgabile nella fase pre-tintoriale, ha dei costi di produzione decisamente più bassi, ed è più sostenibile. A parità di condizioni, se non a condizioni migliori, è in sostanza possibile fare una scelta più ecologica».

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