Lariofiere continua la fase di crescita. Utile in aumento e ricavi saliti del 13%

Centro espositivo L’ok al bilancio coincide con la fine del mandato del consiglio direttivo. Il presidente Fabio Dadati: «È stata premiata la scelta di una visione di lungo periodo»

Como

Lariofiere chiude il 2024 con un utile netto di quasi 33mila euro, in crescita per il secondo anno consecutivo. I ricavi complessivi ammontano a oltre 4,3 milioni euro, di cui 3,7 generati dall’attività ricorrente, al netto dei contributi pubblici. Questo dato segna un incremento del 13% rispetto al 2023 e del 38% sul 2022, rappresentando il valore più alto dell’ultimo decennio.

Gli eventi

Tutti i principali comparti dell’attività fieristica hanno registrato tassi di crescita a doppia cifra. Le mostre dirette segnano un +48%, trainate dal consolidamento di brand storici come Fornitore Offresi Meccanica, Ristorexpo, Young e Agrinatura, e dall’introduzione di nuovi format. Le attività di quartiere, fiere organizzate da soggetti terzi, convegni ed eventi, crescono rispettivamente dell’82% e del 152%. Rilevante anche il contributo della gestione food & beverage, recentemente internalizzata, che ha generato un margine superiore a 100mila euro, affermandosi come leva strategica a supporto della solidità economica e della sostenibilità gestionale dell’intero sistema fieristico.

Il bilancio approvato mercoledì dall’assemblea dei soci (Camera di Commercio Como-Lecco, Comune di Erba e Provincia di Lecco) è stato anche quello di chiusura di mandato per il presidente Fabio Dadati e per il consiglio direttivo composto dal vice presidente Roberto Galli e dai consiglieri Giovanni Ciceri, Veronica Airoldi e Giulio De Capitani, in carica dal 2019.

«Concludo il nostro mandato con grande soddisfazione per i risultati raggiunti, frutto di un lavoro collettivo solido, responsabile e strategico – ha evidenziato Dadati - Un bilancio positivo non solo sul piano numerico, ma che rappresenta la sintesi di un percorso gestionale iniziato in un contesto estremamente complesso». Nei primi anni la priorità è stata quella di mettere a disposizione il quartiere per affrontare la pandemia, trasformandolo in centro vaccinale: «In seguito, grazie alla compattezza del Direttivo e al sostegno dei soci, siamo riusciti a imprimere una direzione chiara: razionalizzare la spesa, investire con attenzione e ricostruire una traiettoria di crescita sostenibile. Oggi possiamo affermare che la Fondazione disponga di solide basi economiche, una governance efficace e un’organizzazione pienamente operativa».

La riorganizzazione

La recente riorganizzazione della struttura, con il riposizionamento del personale e l’impegno costante del team, ha permesso di ampliare e valorizzare il portafoglio eventi, aumentare l’indotto e migliorare la marginalità complessiva: «Tutto ciò è già evidente anche nella gestione 2025, anno caratterizzato da un intenso calendario, con un picco significativo di eventi nel periodo autunnale che prefigura risultati economici importanti nel prossimo esercizio. La gestione interna di servizi strategici come la ristorazione e la riqualificazione strutturale del quartiere hanno dato ulteriore impulso a una crescita che oggi si riflette non solo nei conti, ma anche nella capacità attrattiva del centro fieristico e congressuale».

«Credo che la vera forza del lavoro fatto in questi anni sia stata la visione di lungo periodo che ci ha consentito di affermare una logica di sviluppo strutturato. Questo dimostra che anche un ente fieristico può, e deve, operare secondo logiche manageriali, generando valore, occupazione e opportunità per le imprese».

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