Lavoro, giovani e cultura. Così la Valle d’Intelvi sconfigge lo spopolamento

La strategia I piccoli paesi fulcro di una comunità vivace e produttiva. Dal Pnrr 2,4 milioni: riqualificazione edilizia e rilancio dell’economia

Invertire la rotta dello spopolamento e restituire centralità ai piccoli centri della Valle Intelvi, rigenerando il tessuto urbano e produttivo attraverso un’azione integrata che unisce riqualificazione edilizia, valorizzazione culturale e rilancio dell’economia locale.

Questo il cuore del progetto “La cultura che accoglie”, finanziato con oltre 2,4 milioni di euro dal Ministero della Cultura nell’ambito del Pnrr - Bando Borghi, che vede come capofila il Comune di Centro Valle Intelvi insieme a Cerano d’Intelvi e Schignano. I fondi sono già stati trasferiti e le azioni entrate nella fase esecutiva, con cantieri aperti, percorsi formativi avviati e un calendario di interventi in piena attuazione.

Le imprese

Una delle azioni più innovative del progetto è la messa in campo di “Impresa Futura”, iniziativa co-finanziata da Fondazione Cariplo, Confartigianato Como e coordinata da Appacuvi. Sei giovani sono stati selezionati tramite bando pubblico e hanno già avviato tirocini retribuiti all’interno di botteghe artigiane della Valle Intelvi nei settori del legno, ferro, tessile, sostenibilità ambientale e lavorazioni manuali.

I percorsi formativi sono affiancati da un’attività di mentoring e orientamento condotta da professionisti del settore con l’obiettivo di favorire la nascita di nuove imprese artigiane e il ricambio generazionale nei borghi, anche in ottica di reinsediamento stabile.

«Quando si è presentata l’opportunità del Bando Borghi, ho subito capito che non si trattava solo di un finanziamento, ma di una possibilità concreta per riscrivere il futuro della nostra Valle – afferma Mario Pozzi sindaco del Comune di Centro Valle Intelvi - Troppo spesso, negli anni, l’economia locale si è appoggiata quasi esclusivamente al lavoro frontaliero. Un’opzione che ha sì garantito sostegno a molte famiglie, ma che non può più essere l’unica strada. Il mondo sta cambiando e con esso le esigenze delle persone: giovani, famiglie, lavoratori in cerca di un equilibrio diverso, lontano dalle dinamiche stressanti delle città».

Investire sul territorio, creare nuove opportunità imprenditoriali, rilanciare l’artigianato locale, valorizzare il patrimonio culturale e aprire nuovi spazi di vita, lavoro e socialità: «Questo progetto ha un cuore concreto, ma anche una visione: non si limita a restaurare edifici o sistemare sentieri, ma vuole ricostruire fiducia e sostenere un sistema. È un’azione collettiva nata dalla collaborazione tra tre Comuni che oggi rappresenta un modello pronto ad allargarsi, a coinvolgere altri amministratori, altre realtà, in una rete territoriale più ampia, unita dalla volontà di cambiare passo».

Una linea che non corrisponde al nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne 2021-2027, approvato di recente che nell’“obiettivo 4: Accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile”, recita: “Queste aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza, ma nemmeno essere abbandonate a se stesse. Hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento”. Sono quasi 4mila i Comuni italiani, sparsi in ogni regione, che si trovano lontani dai centri dove si concentrano servizi essenziali come sanità, istruzione e mobilità. Coinvolgono oltre 13milioni di cittadini, il 23% della popolazione, distribuiti su quasi il 60% del territorio nazionale.

Connessioni

«Sarebbe facile restare spettatori, ma non è quello che vogliamo. Vogliamo agire. E sappiamo quanto sia complesso mettere a sistema esperienze e visioni diverse, ma è da qui che dobbiamo partire: dal riconoscere che la Valle Intelvi è un’unica grande realtà, fatta di paesi diversi, ma connessi, di economie locali radicate nel lavoro manuale, nell’artigianato, nella cura dei luoghi e delle tradizioni».

Trasformare la memoria in motore di sviluppo: «Il Bando Borghi è solo un tassello, importante, ma tutto si costruisce con il lavoro quotidiano, con l’impegno condiviso, con la visione di una valle che non si arrende alla marginalità, ma sceglie di diventare laboratorio di futuro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA