L’energia di domani, il dibattito è aperto. Traglio: «L’Europa rivaluti il nucleare»

Ambrosetti Per l’imprenditore comasco è prioritario raggiungere l’autonomia delle fonti: «Unico modo per non perdere competitività, questo sarà il tema del prossimo decennio»

«L’Europa nell’arco dei prossimi anni deve conquistare l’autonomia energetica per non perdere competitività. Questo è l’imperativo con cui si è concluso il Forum Ambrosetti ieri. Dove, tutto sommato, si è respirato un moderato ottimismo perché il 2023 è andato meglio di quanto si temesse».

Per l’imprenditore comasco Maurizio Traglio, a Cernobbio per la tre giorni sull’economia globale, «è questo l’unico dato incoraggiante in un quadro geopolitico che invece suscita qualche preoccupazione, sia per la progressiva chiusura dell’economia cinese, sia per l’incognita delle elezioni presidenziali negli Usa. Per il nostro Paese si prevede che nel corso del prossimo anno la recessione della Germania possa avere ripercussioni sulle imprese e infatti già si intravedono segnali di flessione. Ci auguriamo che la guerra termini presto e che cadano o siano riviste le sanzioni alla Russia» per la ripercussione che hanno sull’export tedesco.

Gli ospiti

Al tradizionale appuntamento sugli scenari economici e politici hanno partecipato, tra gli altri imprenditori, anche Lorenzo Manca proprietario e ad Sicuritalia, e naturalmente a fare gli onori di casa Giuseppe Fontana, presidente del Gruppo Villa d’Este.

Era presente a Cernobbio buona parte del governo, hanno però ricevuto gli applausi della platea di imprenditori soprattutto i ministri “tecnici” Giancarlo Giorgetti, responsabile dell’Economia, e Marina Elvira Calderone, Lavoro. «Molti meno sono stati gli applausi ricevuti dai politici – ha notato ancora Traglio – perché, come ha osservato Fontana, ogni anno si ascoltano grandi esternazioni ma concretamente poco cambia».

L’equilibrio

Cambia invece e di molto l’equilibrio economico internazionale e italiano in particolare se la Cina interrompe la sua apertura ai mercati occidentali. Sulla Via della seta si sono incamminati diversi investimenti «mentre la Cina sembra intenzionata a chiudersi in un’economia interna rispetto all’esposizione a cui ci aveva abituati e sulla quale si è costruita un’interdipendenza – ha continuato Traglio – il segnale che preoccupa è la scelta del presidente cinese Xi Jinping di partecipare al recente vertice dei Brics , ma non al prossimo G20». Guardando a occidente non va meglio in attesa delle presidenziali Usa. Era presente al dibattito a Cernobbio la storica speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi.

«I candidati alternativi, sia democratici che repubblicani, non sono stati neanche citati, forse perché ancora molto distanti dai due leader – ha ricordato l’imprenditore comasco – ma pur con l’interrogativo di chi sarà presidente, si sono tutti affrettati a dire che non cambierà la politica internazionale della Casa Bianca, anche in relazione al sostegno all’Ucraina».

Nonostante Trump in più occasioni, in campagna elettorale, abbia detto diversamente. Una mancanza di chiarezza proprio a proposito della guerra che è invece il dato di maggiore preoccupazione per gli imprenditori europei e italiani.

«Prima di tutto perché, a differenza di Usa e altri grandi player a Oriente, l’Europa non ha un’autosufficienza energetica – conclude Traglio – Gli sforzi dell’Unione europea sono nella direzione di riconsiderare l’importanza delle fonti energetiche, incluso il nucleare, ed è questo il tema di cui ci si occuperà nel prossimo decennio».

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