L’Harry’s bar di Cernobbio acquisito da Villa d’Este. Un affare tra i 4 i 5 milioni

Il presidente Giuseppe Fontana«Un luogo del cuore». È il locale più frequentato dai vip in vacanza: Clooney, De Niro, Springsteen

Dopo i tanti rumors, la conferma ufficiale: Villa d’Este S.p.A, annuncia l’acquisizione dell’Harry’s Bar situato nella splendida piazzetta di Cernobbio, locale iconico del Lago e punto di riferimento per la clientela locale e internazionale (domani la riapertura dopo la pausa invernale). Si parla di una cifra compresa tra i quattro e i cinque milioni di euro per l’immobile e l’attività.

Aperto il 22 maggio del 1973 come American Bar, nel tempo - già col primo proprietario Piero Sacchi - il ristorante è diventato famoso per la sua atmosfera squisitamente retrò, per i piatti di qualità ispirati alla tradizione italiana e milanese e per le frequentazioni mondane, da Robert de Niro a Bruce Springsteen a George Clooney, da Denzel Washington a Liza Minelli. Impossibile citare tutti i nomi degli ospiti che hanno firmato il registro d’onore in questo mezzo secolo. Oltre alle star hollywoodiane anche eminenti protagonisti dell’industria e dell’alta finanza.

Nel 2009 l’Harry’s Bar è stato rilevato da tre imprenditori comaschi: Francesco Ugoni, Giuseppe Mantero e Riccardo Marazzi che hanno voluto mantenere lo stile della casa: un mix di eleganza, ospitalità e cucina di alto livello.

L’acquisizione da parte di Villa d’Este segna una tappa importante per la storica insegna: l’intento è quello di continuare il percorso di successo preservandone la tradizione, nel pieno rispetto del glorioso passato.

Nelle parole di Giuseppe Fontana, presidente del consiglio di amministrazione di Villa d’Este S.p.A, la soddisfazione per l’operazione: «Siamo molto contenti di poter ora annoverare anche Harry’s Bar all’interno del nostro Gruppo. Quando si è presentata l’opportunità, l’abbiamo colta con entusiasmo in quanto si tratta di un luogo del cuore». Il presidente aggiunge: «Come stiamo facendo a Villa d’Este, è nostra ferma convinzione lavorare per mantenere il Dna del luogo e la sua classicità, pur con lo sguardo al futuro».

Soddisfazione anche da parte dell’ex proprietà. «Abbiamo preso insieme la decisione di vendere il locale - si fa portavoce di tutti i soci Francesco Ugoni - In questo ultimo periodo avevamo iniziato a contattare i più qualificati operatori turistici del territorio per trovare un acquirente che preferivamo lariano, o comunque sicuramente italiano. Tutti d’accordo a non cederlo a un investitore straniero, perché volevamo che pur con il cambio di proprietà l’Harry’s mantenesse quel fascino, quello charme, quel menu, che unito all’accoglienza familiare l’hanno reso famoso nel mondo. Anche dopo il nostro ingresso erano stati fatti piccoli cambiamenti, mantenendo però sempre quei valori riconosciuti dal mercato».

Ugoni poi svela che il Gruppo Villa d’Este è stato il primo a farsi avanti. «Ha accettato subito la nostra valutazione capendo che l’Harry’s era una chicca da aggiungere alla loro offerta nella ristorazione. E questo ci rende molto orgogliosi, perché significa che in questi anni abbiamo lavorato bene e il prodotto è stato ritenuto all’altezza dell’icona dell’hotellerie del lago di Como».

© RIPRODUZIONE RISERVATA