Nuova torre del Teatro alla Scala. Tutti gli impianti sono made in Como

Costruzioni La Gianni Benvenuto di Cernobbio protagonista dell’opera appena inaugurata. Due anni di lavoro per un investimento di 23 milioni. Gli studi su acustica e microclima

È comasco il cuore della nuova torre del teatro alla Scala di Milano. Tutta l’impiantistica nella struttura è stata realizzata dall’azienda Gianni Benvenuto di Cernobbio lavorando per due anni insieme agli gli architetti progettisti Mario Botta ed Emilio Pizzi.

La Gianni Benvenuto, da sempre a guida familiare, ha più di sessant’anni di storia, 70 dipendenti e 250 collaboratori esterni, commesse distribuite sul territorio nazionale per realizzare impianti di climatizzazione, antincendio, building automation ed elettrici sempre di elevate prestazioni. Ha realizzato tra l’altro gli impianti negli edifici delle case di alta moda con diverse destinazioni e dimensioni: centri commerciali, sedi produttive o aziendali, alberghi.

Nel 2021 è cominciato il lavoro per creare la nuova torre del teatro alla Scala che è stata inaugurata martedì scorso. Il progetto è nato da un insieme di esigenze del teatro, tra cui la necessità di ampliare e organizzare meglio gli spazi funzionali e di estendere il retropalco. La nuova struttura quindi è stata costruita in connessione con la torre scenica pre esistente, e questo ha permesso di avere un retropalco da 70 metri, il più profondo in Europa.

L’investimento di 23 milioni di euro ha portato complessivamente all’aumento degli spazi disponibili per tutte le esigenze del teatro e alla loro distribuzione più razionale. La nuova torre si sviluppa sottoterra per 6 piani e 19 metri, fuori terra per altri 11 piani e 38 metri, equiparando l’altezza della torre scenica. A guardarla emergere dall’edificato, è evidente la citazione della Torre Velasca. Sulla copertura sono installati dei pannelli solari ed è rivestita di lastre di Botticino fiorito.

Il lavoro è stato meticoloso e molto particolare per via delle specifiche necessità di ogni destinazione d’uso degli spazi all’interno. L’azienda di Cernobbio non si è trovata a confronto con queste esigenze particolari per la prima volta, ma ha lavorato con il vantaggio di aver già trovato e realizzato le soluzioni ottimali per i diversi tipi di utilizzo degli spazi. L’anno scorso è stato inaugurato il nuovo teatro di Rho, un edificio molto particolare con facciata contemporanea, interno ligneo e struttura pensata per la massima flessibilità di utilizzo, che ha aggiunto un capitolo alle referenze della Gianni Benvenuto nelle opere di pubblico spettacolo.«In questo progetto abbiamo portato la nostra esperienza consolidata - spiega Ambrogio Gianni, amministratore delegato della Gianni Benvenuto - Oltre al teatro di Rho, avevamo già studiato e realizzato le soluzioni impiantistiche per studi televisivi, radiofonici, e sale di registrazione musicale».

La sostenibilità

La sala prove per il ballo ad esempio, che si trova al nono piano e ha una splendida vetrata affacciata su Milano, ha un certo microclima, diverso da quello degli uffici che si trovano all’ottavo piano, mentre la “Casa dell’orchestra”, al piano -6, invece ha necessità di avere un’acustica perfetta e il più basso livello di rumorosità degli impianti. Verificato il risultato finale ottenuto, potrà essere utilizzata anche come sala di registrazione. È stato anche creato lo spazio per lo scarico e il montaggio delle scenografie nel retropalco, mentre al quarto e al sesto piano sono state inserite due grandi terrazze. Tutti gli impianti dell’edificio inoltre sono alimentati da fonti energetiche rinnovabili ed efficienti, come l’acqua di falda come sorgente per le pompe di calore, il teleriscaldamento cittadino e i pannelli fotovoltaici.

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