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Martedì 23 Dicembre 2025
Porta della Speranza di De Lucchi. L’impronta di Riva 1920 e Colombo
Di fronte alla Casa Circondariale di San Vittore a Milano, è stata inaugurata la prima Porta della Speranza, opera monumentale dell’architetto Michele De Lucchi. Protagoniste le due imprese lariane
Non è solo un elemento architettonico, ma un varco aperto verso il futuro. Di fronte alla Casa Circondariale di San Vittore a Milano, è stata inaugurata la prima Porta della Speranza, opera monumentale dell’architetto Michele De Lucchi. Il progetto, promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis e curato da Davide Rampello, segna l’avvio di un percorso internazionale che toccherà dieci carceri tra Italia e Portogallo, trasformando le soglie dei penitenziari in luoghi di dialogo tra detenzione e società civile.
Cuore pulsante
Il cuore pulsante dell’opera milanese è il legno di Cedro del Libano, donato e lavorato da Riva1920, storica eccellenza di Cantù. Per l’azienda brianzola, guidata oggi dalla terza e quarta generazione con Maurizio Riva e le figlie Monica ed Elena, la partecipazione non è stata solo una fornitura tecnica, ma un atto di responsabilità culturale.
«La nostra partecipazione nasce dalla convinzione di voler contribuire ai valori del Giubileo 2025: riflessione, inclusione e rigenerazione,» commenta l’azienda. Il cedro utilizzato — recuperato da alberi caduti naturalmente o abbattuti per sicurezza — è un materiale dal profumo balsamico e dalla stabilità leggendaria. Per Riva1920, dare forma ai due alti battenti sfaccettati progettati da De Lucchi significa «mettere il sapere artigianale al servizio di una visione capace di parlare al presente e alle generazioni future». La Porta, priva di telaio e senza muro, non separa ma «segna un luogo sospeso, aperto al possibile».
Se il legno di Riva1920 dà corpo all’idea, la solidità del passaggio è garantita da un altro nome storico dell’area lariana: Colombo Costruzioni. L’azienda di Lecco, che festeggia quest’anno 120 anni di attività, ha offerto gratuitamente il proprio know-how come general contractor per la messa in opera del monumento.
Gestire l’installazione di un’opera così complessa di fronte a un luogo sensibile come San Vittore ha richiesto rigore tecnico e precisione chirurgica. «Aderire a un’iniziativa così ambiziosa significa per noi valorizzare la conoscenza e la formazione come motori per il progresso sociale,» dichiara l’azienda lecchese. Per Colombo Costruzioni, l’arte e la cultura sono «strumenti pratici per disegnare nuove mappe di speranza», fornendo gli elementi emotivi per immaginare futuri alternativi.
Bottega Rinascimentale
L’iniziativa, sostenuta da Fondazione Cariplo e patrocinata dal Comune di Milano, si articola come una grande bottega rinascimentale diffusa. Mentre all’esterno l’opera di De Lucchi interroga i passanti, all’interno del carcere si attiveranno percorsi educativi d’eccellenza, con la collaborazione dell’Accademia di Brera e di Alma.
Come sottolineato dal Cardinale José Tolentino de Mendonça, «aprire una porta significa riconoscere che nessuna vita è priva di futuro».
Un messaggio che trova forza nelle parole di Davide Rampello: «La speranza è il sentimento ultimo; porre queste porte davanti alle carceri è un invito a proteggere questo sentimento vitale».
Dopo Milano, il viaggio proseguirà coinvolgendo altri grandi nomi — da Stefano Boeri a Massimo Bottura, da Mimmo Paladino a Fabio Novembre — ma l’impronta lariana di questo debutto rimarrà come testimonianza di una terra capace di trasformare il “fare bene” in un gesto di profonda umanità.
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