Riduzione della Tari
e Plastic tax rinviata
«Vittoria delle imprese»

Accolte nel Decreto Sostegni bis le due misure sostenute dalle associazioni di impresa. Esulta Confartigianato Como: «Una nostra battaglia»

Riduzione della Tari per le attività commerciali che sono state chiuse o che comunque hanno subito perdite di fatturato a causa delle misure restrittive messe in atto per contrastare l’emergenza sanitaria e rinvio della Plastic tax. Si tratta di due importanti misure a sostegno dell’economia comprese all’interno del Decreto Sostegni bis, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 25 maggio.

Il fondo per i Comuni

Dopo le segnalazioni e le richieste presentate dalle associazioni di categoria, i due provvedimenti hanno trovato piena attuazione all’interno del Dl Sostegni bis e la notizia ha raccolto soddisfazione trasversale. Tra le categorie che più si sono esposte per il raggiungimento dei due importanti obiettivi c’è Confartigianato che ora guarda con soddisfazione ai risultati raggiunti.

Per quanto riguarda la Tari, all’interno del Dl Sostegni bis, è stato istituito un fondo con una dotazione di 600 milioni di euro per l’anno 2021, finalizzato alla concessione da parte dei Comuni di una riduzione della tassa rifiuti per le attività chiuse a causa dell’emergenza sanitaria.

Una somma che servirà a compensare le minore entrate dei Comuni che provvederanno a scontare l’imposta per le utenze non domestiche. «Si tratta dei mancati sconti che le imprese avrebbero dovuto leggere in bolletta richiesti da Confartigianato durante il primo lockdown del 2020 e deliberati da Arera, ma che sono stati disapplicati dalla maggior parte dei Comuni italiani – dichiarano da Confartigianato – Questa è un’importante vittoria a favore delle imprese associate per le quali la Tari può rappresentare un onere che può raggiungere anche migliaia di euro. L’applicazione degli sconti non poteva che essere la giusta ed equa soluzione a sostegno delle attività produttive chiuse che non hanno prodotto rifiuti per diversi mesi nel corso del 2020».

Potranno dunque beneficiare di una riduzione della tassa sui rifiuti bar, ristoranti, palestre, piscine, negozi di abbigliamento e tutte quelle attività che hanno subìto chiusure forzate o restrizioni dovute ai provvedimenti governativi.

La nuova tassa

Il secondo risultato a sostegno delle imprese costrette alle chiusure per l’emergenza sanitaria riguarda il terzo rinvio dell’entrata in vigore della Plastic tax. Dopo lo slittamento all’1 gennaio e poi all’1 luglio 2021, ora è stato disposto infatti il rinvio all’1 gennaio 2022 «in considerazione delle contingenti e difficili condizioni in cui versano i settori economici, che sarebbero gravati dall’imposta, in connessione al protrarsi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19».

Tra coloro che si sono opposti all’entrata in vigore della tassa in questi mesi c’è ancora una volta Confartigianato, che fin da novembre 2019, ha sempre contrastato la misura, firmando il Manifesto “La Plastic tax non è un’imposta circolare” insieme ad altre nove organizzazioni imprenditoriali, chiedendo al Governo di cancellarla e di sostituirla con incentivi alle imprese. La Plastic tax prevede il versamento di un’aliquota di 0,45 euro per ogni chilogrammo di materia plastica vergine contenuta nei cosiddetti Macsi (Manufatti con singolo impiego), come imballaggi, preforme e semilavorati per il confezionamento e il trasporto di alimenti e prodotti.

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