
Economia / Como cintura
Domenica 22 Giugno 2025
Settimana corta a parità di stipendio. «Migliorano benessere e produttività»
Il progetto Alla Como Graniti di Fino Mornasco mezza giornata libera in più e weekend lungo. Il titolare Carlo Coppola: «Cambiamento positivo, meno errori e un maggiore entusiasmo»
fino mornasco
Impiegate più serene, più concentrate e che ogni mattina arrivano in ufficio più volentieri. Sono questi i primi effetti osservati dopo l’introduzione della settimana corta, attivata dal primo giugno alla Como Graniti di Fino Mornasco, specializzata nella lavorazione del marmo.
«Partendo da un mio vissuto personale, segnato da un periodo di forte stress, e ispirato da alcuni articoli che raccontavano come diverse aziende estere, adottando la settimana corta, fossero riuscite a ottenere maggiore produttività dai propri dipendenti, mi sono chiesto: perché non provarci anche noi?». Carlo Coppola, titolare della Como Graniti, ha deciso così di ridurre l’orario lavorativo delle sue impiegate, mantenendo però lo stesso stipendio.
La sperimentazione è iniziata con il reparto amministrazione: «Dando loro più tempo libero per dedicarsi alle proprie passioni o semplicemente per riposare, ho notato fin da subito un cambiamento positivo, sono più serene, rilassate, commettono meno errori e affrontano la giornata lavorativa con maggiore entusiasmo». Le dipendenti hanno a disposizione mezza giornata libera in più ogni settimana e hanno scelto autonomamente come organizzarla: una ha preferito il venerdì pomeriggio, l’altra il lunedì mattina. Una sorta di allungamento del weekend che sta già portando ottimi risultati.
La letteratura scientifica, insieme agli studi sul campo condotti in Paesi come Regno Unito, Islanda e Giappone, evidenzia come l’adozione di una settimana lavorativa più breve, a parità di stipendio, porti a numerosi benefici concreti. Tra i principali vantaggi si riscontrano una significativa riduzione dello stress e dei malesseri, un miglioramento della salute mentale e fisica, un forte calo dell’assenteismo e del turnover. I dati mostrano come la produttività non solo non ne risenta, ma in molti casi resti stabile o addirittura aumenti, contribuendo così alla crescita del fatturato. Anche la soddisfazione dei dipendenti migliora sensibilmente, grazie a un maggiore equilibrio tra vita privata e lavoro. Coppola sta pensando di estendere l’iniziativa anche al reparto produzione, dove oltre a lui ci sono altri due operai: «Mi piacerebbe poter fare la stessa cosa, stiamo cercando personale, ma ultimamente è difficilissimo trovare addetti». Lui sarà l’ultimo: «Sto pensando prima agli altri, è giusto che sia così. E poi, quando avrò sistemato tutti i dipendenti, penserò a me».
L’esempio della Como Graniti dimostra come la settimana corta possa essere applicata anche all’interno di una realtà di piccole dimensioni. A livello generale le critiche a questo modello riguardano principalmente i costi, la compatibilità con alcuni settori e le difficoltà organizzative. Ridurre le ore lavorate mantenendo lo stesso stipendio può generare timori di un calo dell’efficienza, soprattutto dove il lavoro è legato alla presenza fisica. Non tutti i settori sono adatti a questo modello, sanità, trasporti o servizi pubblici richiedono una copertura costante, rendendo difficile l’applicazione uniforme della settimana corta. La riorganizzazione interna, tra turni, riunioni e scadenze, può risultare complessa, rischiando di aumentare la pressione nei giorni lavorativi residui.
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