«Tagli al cuneo e nuova Irpef. Utili anche per gli artigiani»

Roberto Galli, presidente di Confartigianato Como si sofferma sulle misure che incentivano il lavoro

«Si poteva fare di più per i nostri artigiani – commenta Roberto Galli come presidente provinciale di Confartigianato Imprese Como, all’indomani di un Natale sottotono per vivacità commerciale – il comune di Como, visto che già le soluzioni adottate lo scorso anno in termini di animazione natalizia non erano del tutto riuscite, avrebbe potuto quest’anno raddrizzare la direzione, ascoltare qualche suggerimento e introdurre elementi di attrazione perché la città si animasse, anche a beneficio dei tanti artigiani che realizzano e poi mettono in vetrina i loro prodotti. Il minor afflusso di persone ha prodotto meno lavoro». Non sarà facile in futuro recuperare il terreno perso: «Spente le luci, non basterà riaccenderle - spiega - la difficoltà di un’impresa non è fare un boom momentaneo ma piuttosto consolidare una crescita nello spazio e nel tempo. Ci sarà quindi un percorso da fare».

Insomma, si sarebbe trascurato in Como il valore dell’indotto economico del fenomeno dello shopping natalizio di cui la città avrebbe beneficiato in passato. «Al contrario ci sembra invece che ci sia stata attenzione per le attività e il lavoro degli imprenditori con quest’ultima Manovra finanziaria – è il confronto tra enti locali e Governo suggerito da Roberto Galli – visto il periodo non facile, abbiamo apprezzato gli interventi in merito al cuneo fiscale e alle aliquote Irpef, anche se preoccupa che si tratti di misure temporanee che poi andranno rifinanziate. È apprezzabile anche l’intervento per chi non ha terminato i lavori relativi al bonus 110% che fornisce un paracadute a chi non ha completato le opere, dopo una battaglia difficile. Chi si trova con i lavori in corso rischiava di trovarsi in una difficoltà immensa, un intervento in questa direzione indica che il Governo ha ben presente i problemi concreti delle imprese».

L’azione sul cuneo fiscale a favore di maggior disponibilità in busta paga non compensa l’attrattività che continua a esercitare il mercato del lavoro svizzero sui comaschi, perché la forbice resta ancora molto ampia. «Rispetto a Milano e altre zone produttive che drenano risorse professionali dalla nostra provincia forse questo intervento può essere di aiuto, ma va considerato anche in termini di rinnovi contrattuali», conclude Roberto Galli.

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