Via al Green pass
«E chi ci ripaga
per gli assenti?»

Anche a Como il nodo delle sostituzioni con la protesta di Alberto Croci di Téchne. Controlli puntuali nei primi giorni, poi a campione

«Chi rimborsa l’azienda per il fermo macchine e relativo impatto sulla produzione?» chiede Albero Croci, presidente di Téchne a due giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass per i lavoratori, pena la sospensione dal lavoro senza stipendio, ma anche la riduzione di produzione per le imprese.

Venerdì mattina tre persone incaricate da Téchne aspetteranno i colleghi all’ingresso dell’azienda erbese per il primo controllo Green Pass attraverso l’applicazione sul cellulare.

«In seguito faremo dei rilievi a campione - spiega Alberto Croci - se il controllo viene effettuato su una decina di dipendenti ogni giorno, nell’arco di una settimana riusciamo a ripetere l’operazione sulla totalità. Agiremo secondo le indicazioni e il buon senso».

Una minoranza

Sono infatti una cinquantina i dipendenti di Téchne e tra questi alcuni, pochi, hanno già segnalato l’intenzione di non sottoporsi al tampone. Sono infatti tre le modalità con le quali si può disporre del Green pass: vaccinazione, guarigione o appunto tampone.

«Alle persone che venerdì non disporranno del Green pass verrà dato il tempo per sottoporsi al tampone - continua Alberto Croci - nel caso non volessero, hanno facoltà di stare a casa fino a dicembre. Sono nostri tecnici, in loro assenza alcune macchine rimarranno ferme. Trovare personale in sostituzione e temporaneo non è per nulla semplice. Assurdo proporlo. Così si aggiungono per gli imprenditori oneri su oneri. I controlli infatti sarebbero dovuti spettare alle forze dell’ordine o a chi per loro. Invece, ancora una volta, si caricano di responsabilità le imprese per qualcosa che non compete loro, compresi relativi provvedimenti in caso di errore».

Più semplice in casi dove, a parità di numero di dipendenti, già si prevede che venerdì non ci dovrebbero essere particolari sorprese.

È il caso di Ramponi di Carbonate, azienda di accessori e moda. Martina Ramponi, responsabile commerciale e marketing spiega come intendono procedere da venerdì: «il personale che già aveva l’incarico di misurare la temperatura all’ingresso e di compilare i moduli in caso di un visitatore esterno, adesso assumerà anche il compito di controllare con l’apposita app il certificato verde».

Consuetudine

In continuità con i controlli già diventati consuetudine si muove anche la Tessitura Serica A.M. Taborelli. I dipendenti sono duecento, alcuni ancora in cassa Covid. Le persone non vaccinate hanno segnalato la disponibilità a sottoporsi al tampone. «I controlli della temperatura tutti i giorni sono già una routine, a questi aggiungeremo il Green pass, estendendo una prassi quotidiana» spiega l’Ad Andrea Taborelli.

Il dialogo è cominciato presto in Sacco System con i rappresentanti dei lavoratori. «Il gruppo impiega 370 persone e le procedure sono state condivise - ha spiegato Stefano Giordani, direttore delle risorse umane - avvieremo da subito un controllo massivo generalizzato, per poi passare alla modalità a campione strutturata e affidata a delegati per il monitoraggio».

I dipendenti sono stati preventivamente informati circa l’entrata in vigore della legge sull’obbligo di Green pass e sensibilizzati a rivolgersi all’azienda in caso non fosse stato possibile rispettare il termine del 15 ottobre «in questi casi abbiamo trovato soluzioni efficaci - continua Stefano Giordani - rispettando le esigenze che le persone ci hanno trasferito. Per esempio sarà possibile recarsi a fare il tampone, nel caso scadesse, nel corso della giornata».

La complessità infatti riguarda le variabili personali: c’è anche chi è guarito dal Covid e ha il Green pass ma è in scadenza e chi ha orari di ingresso differenti dai colleghi, chi fa i turni e chi il part time. Qualche ricaduta in avvio, dal punto di vista organizzativo, sarà in qualche modo inevitabile. E allora c’è chi ha deciso di portarsi avanti per limitare l’impatto della nuova normativa. «Proprio per organizzarci al meglio oggi faremo delle prove generali di controllo di Green pass in azienda - aggiunge Alessandro Peroschi Ceo Gloria Med Group, uffici a Managgio con una decina di dipendenti e una quarantina nell’azienda a Traona, Sondrio - ma le scadenze del certificato verde sono scaglionate e si tratta di un processo complesso per la variabilità delle situazioni personali».

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