Al nido Magolibero non c’è più posto: le famiglie restano in attesa

Erba Anche l’aumento a 72 iscritti è insufficiente. In dieci sperano di entrare nella scuola di via Bassi. Zappa: «Meno nascite, ma servizi molto richiesti»

Tutto esaurito per l’asilo nido Magolibero e almeno dieci famiglie in lista d’attesa.

Il Comune ha pubblicato le graduatorie in vista del prossimo anno nido: ai 34 rinnovi si sommano 48 richieste di iscrizione. La struttura di via Bassi ha una capienza di 60 posti, che si possono incrementare del 20 per cento come previsto da Regione Lombardia: si arriverebbe a 72, comunque insufficienti. «Perdiamo residenti e calano le nascite - osserva il consigliere Giorgio Zappa - eppure i servizi per l’infanzia sono molto richiesti».

Dopo aver ricevuto le richieste dalle famiglie per via telematica, il settore servizi sociali ha pubblicato tre graduatorie distinte per l’anno nido 2023-2024.

Ampliamento

La prima comprende 34 frequentanti che hanno deciso di iscrivere i bambini anche per il secondo anno; la seconda comprende 44 bambini pronti a entrare al nido tra settembre e novembre; la terza comprende 4 richieste di iscrizione con inserimento tra gennaio e marzo 2024. Il totale fa 82, di sui 34 rinnovi e 48 nuove iscrizioni. La struttura comunale di via Bassi è pensata per 60 posti, ma le direttive regionali consentono un ampliamento fino al 20 per cento: si arriverebbe al massimo a 72 bambini. Almeno dieci famiglie resterebbero comunque fuori. Le lettere di ammissione, fanno sapere dal settore servizi sociali, verranno inviate alle famiglie nei prossimi giorni: molto dipende anche dagli “incastri” tra chi frequenta solo la mattina, chi solo il pomeriggio, chi tutto il giorno.

Gettonatissimo

Il successo, in ogni caso, è innegabile. Una decina di anni fa era difficile riempire il nido, ora il Magolibero è gettonatissimo. «Alcune future mamme - racconta l’assessore all’istruzione e ai servizi sociali Anna Proserpio - mi hanno chiesto se non sia possibile prevedere l’iscrizione prima ancora della nascita. Mi sembra difficile, ma rende l’idea di quanto la struttura sia apprezzata dall’utenza».

Erba ha convenzioni con i Comuni di Barni, Eupilio, Longone al Segrino, Anzano del Parco e Monguzzo per l’inserimento dei bambini lì residenti al nido, con una corsia preferenziale su quelli residenti in altri paesi non convenzionati. Un successo che ha del paradossale. Zappa, capogruppo di Forza Italia, conosce bene il nido per esperienza diretta: è stato ed è frequentato dai suoi figli. «Da diversi anni - ricorda il consigliere - registriamo un calo dei residenti e delle nascite, una differenza che andando indietro di dieci o vent’anni si fa ancora più forte. Eppure servizi come il nido e i centri estivi sono sempre più gettonati, anche per chi vive fuori Erba».

Investimenti necessari

Viene da pensare, insomma, «che molte persone vadano a vivere fuori città perché i prezzi degli affitti sono sempre più alti e nei Comuni limitrofi si trovano soluzioni migliori. Quei Comuni non offrono però servizi all’altezza del nido erbese, quindi queste persone tornano in città per usufruire dei servizi educativi».

Da un lato, conclude Zappa, «viene da pensare che siano necessari ulteriori investimenti per potenziare ulteriormente il nido o per allargare la capacità dei centri estivi. Dall’altro bisognerebbe trovare un modo per attirare residenti e di conseguenza nuovi nati, servirebbero opportunità abitative all’altezza dei servizi. Su questo fronte, purtroppo, il Comune da solo ha spazi di manovra limitati».

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