Antenna, non pagano il canone: il Comune vuole gli arretrati

Erba Azione legale contro la società per l’impianto su un terreno di via Lecco. Ssarebbero da incassare più di 30mila euro

Erba

Il Comune di Erba ha avviato un’azione legale contro Inwit Spa. La società, che ha sede legale a Milano ed è specializzata nella realizzazione e nella gestione di infrastrutture digitali, non avrebbe pagato al Comune vecchi canoni di locazione per l’antenna telefonica attiva su un terreno di via Lecco, a pochi passi dal centro espositivo di Lariofiere.

La proposizione di un decreto ingiuntivo è stata autorizzata giorni fa dalla giunta comunale. L’assessore alla legalità e alle finanze, Matteo Redaelli, rinvia al contenuto della delibera per tutte le informazioni: il caso è delicato e non si esclude un possibile ricorso. Nessuna dichiarazione sul valore dell’ingiunzione, in questa fase il dato non è pubblico, ma la somma non dovrebbe superare i 30mila euro (alcune delle mensilità pregresse erano state regolarmente pagate).

La decisione

La delibera, in ogni caso, è ricca di dettagli. Il 27 aprile 2016 il Comune di Erba e Vodafone Italia Spa hanno firmato un contratto di locazione della durata di sei anni. Il contratto, in vigore dal primo gennaio 2017, prevedeva «la concessione di una porzione di terreno per l’installazione di infrastrutture per comunicazioni elettroniche, dedicate all’ospitalità di apparati di trasmissione radio per le telecomunicazioni, a fronte di un canone annuo di 8.000 euro».

Il 31 marzo 2020, a seguito di fusione societaria, Inwit è subentrata a Vodafone Italia. «A causa dei mancati pagamenti prima da parte di Vodafone Italia e successivamente da Inwit - si legge nel documento - sono state inviate in più occasioni formali costituzioni in mora e diffide»: il pagamento degli importi arretrati è stato sollecitato dal Comune cinque volte tra il 2023 e il 2025.

La situazione

Stando alla delibera, Inwit avrebbe «in più occasioni manifestato l’intenzione di provvedere al saldo del pregresso, con riconoscimento del proprio debito», ma le trattative per il recupero bonario non sono andate a buon fine. Si spiega così, su suggerimento dell’ufficio legale, la scelta di «procedere con il recupero in sede giudiziale delle somme dovute a titolo di canoni di locazione scaduti e non versati».

La strada scelta quella del ricorso per decreto ingiuntivo. La giunta ha già autorizzato il sindaco a «costituirsi e resistere nell’eventuale giudizio di opposizione, compresa la fase di mediazione obbligatoria». Ora non resta che attendere: la speranza del Comune - assistito dall’avvocato Laura Giacomelli dell’ufficio legale - è di portare a casa più presto i canoni di locazione non ancora incassati.

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